Affitti: è boom di offerta, prezzi giù del 15%
La pandemia ha ridefinito anche il mondo della locazione. In mancanza di utenti gli affitti turistici si sono trasformati in affitti a medio termine, facendo esplodere l’offerta soprattutto in alcune città. Risultato? I prezzi per affittare casa sono scesi del 15%. E’ ciò che emerge dalla ricerca condotta da Zappyrent, startup tecnologica attiva nel mercato degli affitti a medio-lungo termine.
L’offerta di case vacanza e B&B è diventata offerta di appartamenti in affitto per periodi più lunghi, compresi tra 1 e 24 mesi – in primis per studenti e lavoratori. La disponibilità di questa tipologia di immobili è cresciuta, in Italia, del +330% in un anno. Secondo le analisi del portale sono state Bologna, Milano e Roma le città che, nell’ordine, hanno visto mutare più velocemente la propria offerta di appartamenti: non a caso, è lì che si è sofferto maggiormente il crollo del turismo.
Se l’offerta è aumentata, la domanda è scesa: smart working, didattica a distanza e interruzione degli scambi studio internazionali hanno liberato stanze e appartamenti, permettendo in alcune città di respirare e di trovare più facilmente alloggio dopo anni di vera penuria immobiliare. Altra variazione rispetto al passato è quella relativa al periodo di soggiorno medio, che si è allungato: la durata media del contratto d’affitto sottoscritto è passata da 5,9 a 8,1 mesi (+37,3%). Questa crescita si spiega notando la contrazione delle locazioni di posti letti, stanze e appartamenti in affitto di più breve durata: quelle dalla durata di 30 giorni sono calate del 20%, e quelle da 2 a 6 mesi addirittura del 40%. Di contro, i contratti tra 1 e 2 anni sono quasi triplicati.
Tutto questo si riflette sui prezzi. L’aumento dell’offerta ha determinato una lieve diminuzione dei prezzi anche per gli affitti a medio termine, più drastica soprattutto per ciò che concerne stanze e posti letto: mediamente, i canoni richiesti sono calati del 15%.