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Lavoro: quale università scegliere? Ecco le professioni più ricercate e pagate

21 Ottobre 2020 10:33

Conviene buttarsi immediatamente nel mondo del lavoro o optare per un percorso universitario? E, in questo secondo caso, quale facoltà è bene scegliere? Non è facile scegliere quale dovrà essere la propria carriera professionale. Oltre alle attitudini personali e ai propri gusti, di solito, si valutano anche le possibilità di sbocco futuro e i target di stipendio. Ecco allora le professioni più ricercate e pagate, secondo Adami & Associati, società italiana di head hunting.

Innanzitutto, i laureati ricevono in media degli stipendi più alti rispetto ai non laureati. Si parla di salari più alti del 30% o 40%. All’estero questo divario è persino maggiore. In ogni modo, considerando la carriera professionale sul lungo termine, e quindi analizzando non solo gli stipendi delle figure junior, ma anche quelli delle figure senior, i percorsi universitari che portano a stipendi più importanti sono ormai da anni quelli relativi alla matematica, alla chimica, alle scienze mediche e all’ingegneria, sia meccanica che navale, aeronautica e gestionale. Si incontrano invece stipendi più bassi, in media, tra i laureati in letterature e in scienze storiche e filosofiche.

Guardando alle professioni che permettono fin da subito di percepire uno stipendio superiore alla media si incontrano diversi profili legati alle nuove tecnologie. Si parte per esempio dall’ingegnere informatico: in questo caso un neolaureato può aspirare a circa 30.000 euro lordi all’anno. Lo stesso vale per l’ingegnere specializzato in Javascript e per lo sviluppatore di App. Spostandosi verso l’area del digital marketing si incontrano altre figure ben pagate, come il marketing manager e il growth hacker, ruoli per i quali sono richieste però esperienze professionali di un certo spessore. Altri neolaureati che possono puntare a stipendi fin da subito alti sono poi gli ingegneri chimici, nonché gli ingegneri petroliferi.

“Di certo è naturale desiderare un lavoro ben remunerato. Nonostante questo, negli ultimi anni aumentano le persone, soprattutto tra le nuove generazioni, che mettono davanti allo stipendio altri aspetti, come per esempio la possibilità di fare carriera, la possibilità di accedere a dei corsi di formazione continua e via dicendo”, sottolinea Carola Adami, co-fondatrice di Adami & Associati, che prosegue: “Non bisogna poi dimenticare quanto può essere importante, in determinate situazioni, poter contare su un lavoro stabile, anche a fronte di stipendi eventualmente più contenuti. Gli anni della crisi finanziaria hanno indubbiamente abituato le persone a raccogliere qualche informazione in più sulla salute economica delle aziende prima di accettare delle proposte di lavoro”.