Crediti insoluti: l’identikit dei debitori tra imprese e privati
La questione dei crediti insoluti rimane al centro dell’attenzione vista l’esposizione delle banche italiane e le nuove regole dettate dalla Bce. Ma chi cè dietero a un credito deteriorato? Se lo è chiesto Abbrevia che ha indagato sulle principali caratteristiche dei debitori, che siano persone fisiche o giuridiche, all’interno del mercato italiano. Ne è uscito il DebtScreening, un’analisi quantitativa relativa ai soggetti debitori relativa all’anno 2018.
Il profilo del debitore
L’identikit del debitore è un uomo tra i 35 ed i 54 anni con una occupazione. In ottica di recupero del credito 1 debitore su 2 possiede un reddito da dipendente o da pensione mentre il 43% risulta essere esponente in un’impresa. Dal punto di vista patrimoniale il bene più facilmente individuabile per la fase di pignoramento è il conto corrente (72% dei debitori), seguito dai veicoli (65%) e le proprietà immobiliari con il 46%.
L’analisi sulle imprese debitrici restituisce invece delle forme giuridiche più ricorrenti con le Srl che costituiscono il 48% del campione, mentre dal punto di vista dell’anzianità solo 1 su 10 appartiene alla classe delle neocostituite (da 0 a 3 anni di attività). Altro aspetto è quello legato al settore di appartenenza che vede il 21% del campione specializzato nel commercio al dettaglio. Altri settori particolarmente a rischio sono il settore Edile ed il comparto HoReCa (15% e 10% sul totale).