Inps: sei milioni i pensionati con reddito sotto mille euro al mese
Sono sei milioni i pensionati italiani con un reddito da pensione inferiore a mille euro al mese (il 37,5% del totale) e tra questi oltre il 64% (3,85 milioni) è rappresentato da donne. Lo rivela l’Inps nel suo ultimo Monitoraggio dei flussi di pensionamento relativo al mese di settembre 2018 in cui emerge come tra le donne pensionate il 45,9% ha meno di 1.000 euro al mese. Le persone che possono contare su oltre 5.000 euro lordi al mese sono 266.180 (l’1,7% dei pensionati) in stragrande maggioranza (80,8%) uomini.
E’ utile precisare – dice l’Inps – che mentre il 2017 è stato un anno in cui sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono rimasti immutati rispetto al 2016, nel 2018 invece si conclude il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi. La pensione di vecchiaia nel 2018 viene infatti erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne, arrivando quindi alla completa armonizzazione dei requisiti per tutti i lavoratori dipendenti privati ed i lavoratori autonomi.
Per quanto riguarda invece la pensione anticipata, per il 2018 non sono previsti cambiamenti nei requisiti per la generalità dei lavoratori, ma entra stabilmente a regime la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi, per i cosiddetti “lavoratori precoci” (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma), nei limiti dei Fondi annualmente stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1^ marzo 2018. Gli assegni sociali liquidati nei primi nove mesi del 2018 sono di entità molto esigua rispetto al valore rilevato nel medesimo periodo dell’anno precedente, in quanto si è innalzato di un anno il requisito di età utile per la liquidazione dell’assegno.
Osservando poi gli indicatori statistici dei primi nove mesi del 2018, quanto alla composizione per categoria, si rileva un peso decisamente superiore delle pensioni di anzianità/anticipate su quelle di vecchiaia rispetto al dato annuo del 2017, poichè i requisiti richiesti per quest’ultimo tipo di trattamento si sono innalzati per le donne, mentre quelli relativi alle pensioni di anzianità/anticipate sono rimasti uguali all’anno precedente, e sono numericamente più consistenti le uscite anticipate per i cosiddetti “lavoratori precoci”.