Hays, lavoro: persiste il divario retributivo di genere in tutti i mercati
Non vanno di pari passo la crescita economica globale e la produttività lavorativa e le retribuzioni, con la prima che sta vivendo un momento di slancio. Lo dice il report annuale pubblicato da Hays in collaborazione con Oxford Economics, l’Hays Global Skills Index giunto alla settima edizione. In particolare nell’analisi, intitolata “Investing in the Skills of Tomorrow; Avoiding a Spiralling Skills Crisis”, si prendono in esame i mercati del lavoro di 33 economie a livello mondiale (inclusa l’Italia) e viene misurata la capacità delle aziende di avere accesso a lavoratori qualificati, al fine di dare una visione dei principali trend occupazionali.
In circa la metà dei mercati analizzati (16 su 33) viene rilevata la discrepanza tra le competenze in possesso dei professionisti e quelle richieste dai datori di lavoro ha portato a un aumento della pressione sul mercato del lavoro. Gli aumenti più consistenti sono stati registrati in Europa, in particolare in Austria, Francia e Belgio. Molti Paesi in Europa, Medio Oriente e America – dice l’analisi – si trovano in una situazione di stallo in cui la bassa crescita della produttività ha portato a una riduzione degli investimenti in forza lavoro e capitale, indebolendo ulteriormente i livelli di produttività generale. “Dato ancor più preoccupante” dice l’analisi – questa impasse può essere parte di una tendenza a lungo termine generata dal risultato di forze macroeconomiche come l’invecchiamento della popolazione, o da una recessione nel commercio globale o, ancora, da una riduzione degli investimenti in istruzione e formazione”.
Infine in tutti i mercati analizzati persiste il divario retributivo di genere in tutti. Le donne continuano ad affacciarsi meno degli uomini al mercato del lavoro e, quando lo fanno, hanno meno probabilità di trovare un’occupazione qualificata. “Il report di quest’anno evidenzia, come era già successo in passato, un crescente squilibrio tra domanda e offerta di competenze. Oggi i datori di lavoro faticano a trovare professionisti con le giuste skill per ricoprire determinate posizioni e questa tendenza è destinata a crescere di pari passo con il progresso tecnologico, soprattutto per quanto riguarda campi come l’intelligenza Artificiale e il Machine Learning – ha commentato Alistair Cox, CEO di Hays -. Inoltre, dal report sono emersi segnali preoccupanti in merito alla crescita della produttività globale e all’aumento delle retribuzioni. La produttività lavorativa ha subito una battuta d’arresto a causa della mancanza di investimenti da parte delle imprese in nuove tecnologie e infrastrutture a seguito della crisi finanziaria”. “Siamo a un punto cruciale – conclude Cox – ed è necessario mettersi in moto per risolvere questi problemi nel breve termine, evitando che la crisi delle competenze diventi incontrollabile, costringendo il mercato del lavoro ad una ricerca sempre più last minute dei professionisti maggiormente qualificati a livello globale”.