Immobiliare: mercato italiano rimane indietro rispetto ad Europa, prezzi ancora al palo
Il momento positivo del mercato immobiliare europeo continua nel 2018, ma non per l’Italia dove i prezzi rimangono ancora al palo. E le prospettive sono di una prosecuzione del trend anche il prossimo anno. E’ ciò che emerge dall’European Outlook 2019, presentato da Scenari Immobiliari.
L’immobiliare in Europa avanza
Il mercato immobiliare ha riportato risultati positivi nei principali cinque Paesi europei, con un’accelerazione anche nel Regno Unito nonostante l’incognita Brexit. Se alla fine del 2017 il fatturato globale dei primi cinque Paesi europei aveva segnato un incremento del 6% circa sull’anno precedente, la stima per la conclusione del 2018 è di un ulteriore rafforzamento della crescita di oltre 10 punti percentuali. Per il 2019 la previsione è di un fisiologico rallentamento, che dovrebbe comunque segnare ancora una crescita positiva di almeno 7 punti rispetto all’anno in corso.
I maggiori tassi di crescita si osservano in Francia e Germania, seguite da Spagna e Regno Unito, che si è posizionata ultima con l’8,7 per cento in più sul 2017. Si distacca di oltre tre punti percentuali l’Italia, cresciuta del 5,3% nel 2018 e prevista ancora rallentamento nel 2019, con un aumento per 4,8 per cento per il prossimo anno.
Per il 2019 Germania e Spagna manterranno un ritmo sostenuto, con aumenti sopra l’otto per cento, mentre seguiranno a ritmi più calmierati Francia e Inghilterra, con circa il sette per cento in più sul 2018. Anche l’Unione europea a 28 membri ha registrato un andamento positivo, ma con variazioni meno significative rispetto alle cinque potenze, pari al + 4,7 per cento nel 2018 e + 3,1 per cento nel 2019.
Prezzi giù in Italia, unica eccezione è Milano
Guardando ai prezzi degli immobili, l’Italia è l’unico Paese europeo dove si registra ancora un calo (con l’eccezione di Milano), anche se la contrazione va progressivamente riducendosi, facendo stimare per l’anno prossimo un arresto della discesa delle quotazioni. Il mercato immobiliare italiano è rallentato dalla carenza di prodotto di qualità, sia nel nuovo residenziale (sceso sotto il dieci per cento dell’offerta) che nel non residenziale, soprattutto nelle grandi città. Gli investitori esteri hanno ancora un sentiment positivo nei confronti dell’Italia e nel primo semestre hanno acquisto (per due terzi uffici e il resto commerciale) per quasi due miliardi di euro. È quasi la metà rispetto allo scorso anno. Gli investitori istituzionali italiani (fondi e assicurazioni) hanno comprato per poco più di un miliardo. La contrazione rispetto allo stesso periodo del 2017 è pari al 48,2 per cento.
“Al momento non è una ‘fuga’ dall’Italia – ha aggiunto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – ma una contrazione fisiologica rispetto ad un anno straordinario come il 2017 e al drastico calo del prodotto di qualità sul mercato. Tra i fatti nuovi la maggiore attenzione verso Roma, con la ricerca di immobili di alto livello da trasformare in alberghi”.