Mestieri artigiani: non c’è crisi per tatuatori e giardinieri (e non solo)
In Italia il numero degli artigiani continua a diminuire (-119mila in cinque anni), ma alcuni mestieri ne escono vincitori. E’ ciò che emerge dalla fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sull’imprenditoria artigiana, secondo cui a dispetto della dura selezione della categoria che continua ormai da anni, alcuni lavori, come tatuatori, giardinieri e sarti per cerimonie, resistono e crescono, raggiungendo numeri consistenti.
In particolare, le imprese del comparto che si occupano di pulizia degli edifici sono aumentate di oltre 6mila unità tra dicembre 2012 e dicembre 2017. Nel settore degli Altri servizi alla persona, gli specialisti di tatuaggi e piercing sono oltre 4mila in più di 5 anni fa. In forte aumento anche i giardinieri (quasi 3.400 in più), le agenzie di disbrigo pratiche (quasi 2mila), i meccanici industriali (+1.854), i sarti per cerimonie (+1.451), i panettieri e pasticceri (+1.355).
Nel loro complesso, al 31 dicembre 2017, le imprese artigiane registrate sono 1.327.180, con 80.836 nuove iscrizioni nell’anno e 92.265 cessazioni. Nonostante i segnali di ripresa che si registrano, la crisi non è però ancora definitivamente alle spalle. Sono infatti in calo le cessazioni di impresa, che si attestano sul livello minimo del decennio, ma risultano in calo anche gli italiani che decidono di intraprendere una attività imprenditoriale, e il dato registrato nell’anno appena chiuso è il più basso del decennio che ci lasciamo alle spalle. La differenza tra iscrizioni e cessazioni di attività segna pertanto anche per il 2017 un saldo negativo di poco superiore alle 11mila imprese, con un -0,85 % rispetto all’anno precedente.