Le figure professionali più richieste dalle Pmi italiane
La recente crisi economica ha trasformato le aziende italiane, accelerando il loro processo di rinnovamento per poter competere con mercati sempre più globalizzati. Nuove sfide che si sono tradotte con nuove necessità a livello professionale e un cambiamento organizzativo interno. È la fotografia di un’indagine che Confapi, la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese private italiane, ha realizzato con l’obiettivo di individuare i ruoli oggi più strategici e ricercati. “Oggi in Europa le Pmi rappresentano il 99% delle imprese e coprono circa i due terzi dei posti di lavoro nel settore privato”, ha ricordato Maurizio Casasco, presidente di Confapi.
Il 57,4% delle imprese coinvolte nella ricerca ha dichiarato di aver bisogno di figure manageriali di elevata professionalità in grado di supportare e sviluppare i processi produttivi e organizzativi. Di queste il 34,4% non può prescindere da un export manager con il compito di sviluppare il mercato estero della propria azienda. Il manager deve saper scegliere i nuovi potenziali mercati di riferimento e analizzare le specificità di ogni Paese e contesto economico: è una figura è molto ricercata in quanto associa oltre alle tipiche competenze manageriali anche conoscenze linguistiche, storiche e di politica socio economica.
Il 23% individua nell’innovation manager un ruolo chiave per accelerare i processi di innovazione e digitalizzazione dell’impresa. L’innovation manager è una figura professionale cresciuta molto grazie anche al Piano nazionale Industria 4.0 che ha accelerato la trasformazione digitale delle pmi italiane. Un manager dell’innovazione ha il compito di analizzare e monitorare tutte le funzioni del business aziendale e di capire quali di esse abbiano bisogno di un intervento, o sono più sensibili, in tema di innovazione.
Il temporary manager ricopre un ruolo cruciale per il 22% delle aziende coinvolte. Si tratta di una figura professionale che viene impiegata in azienda per periodi limitati, dai 3 ai 9 mesi: il suo compito è affiancare le imprese in un processo di riorganizzazione, ridefinizione delle strategie e gestione delle fasi strategiche per lo sviluppo aziendale come i passaggi di proprietà o di generazione, il lancio di un nuovo prodotto o l’espansione verso nuovi mercati.
Per il 15% il manager di rete è diventato essenziale per facilitare i processi di sviluppo e la creazione di reti di imprese, un modello di business a misura delle pmi e volto a dare maggiore efficienza, flessibilità e creatività all’attività della singola impresa.