Dalla Bce buone notizie per i mutui
Le decisioni della Bce, prese nel meeting di giovedì, permetteranno di godere ancora per diverso tempo dello scenario favorevole sui mutui
Ci sarà ancora un po’ di tempo per chi non ha sfruttato la congiuntura di prezzi in discesa e tassi di interesse sui minimi per comprare casa. Grazie alle decisioni prese ieri dalla Bce. Uno dei tassi di riferimento per i mutui sull’acquisto di abitazioni, l’Euribor a tre mesi, è sceso a -0,331 sui livelli dell’11 settembre.
“I futures sull’Euribor al momento ipotizzano una risalita dell’indice solo a partire dalla metà del 2018” spiega Roberto Anedda, direttore marketing del sito Mutuionline.it, specializzato nella comparazione di mutui. Anche quando i tassi cominceranno a risalire, il processo sarà molto graduale tanto che, prosegue Anedda “i futures vedono un ritorno allo zero solo verso la fine del 2019 e un possibile ritorno all’1% non prima della seconda metà del 2022. Per quanto tali previsioni siano da considerarsi unicamente indicative e passibili di notevoli cambiamenti nel corso del tempo, quello che appare chiaro è che il periodo di ampia disponibilità di capitali a costi minimi si allunga ulteriormente”.
Secondo le rilevazioni di Mutuionline.it, considerando le durate dai venti anni in su, i migliori tassi fissi si mantengono al di sotto del 2% mentre i variabili si aggirano tra 0,6 e 0,8%.
“Il tasso fisso fa ancora la parte del leone con una quota di erogazioni ancora oltre l’80%, a conferma della sua preferenza quale assicurazione a basso costo contro quelle che potranno essere le incertezze dell’andamento dei tassi nel lungo termine. Guardando però alle nuove richieste di mutui si nota un cospicuo aumento della quota a tasso variabile, che dai minimi al 17% di un anno fa risale ad oltre il 25% negli ultimi mesi” illustra Anedda che sottolinea come “nel panorama delle offerte le condizioni proposte non sono tutte uguali e il differenziale tra i migliori tassi e i più alti supera l’1%. Su un mutuo medio da 120.000 euro ciò comporta una spesa aggiuntiva per interessi pari a 700 euro l’anno”.