Assicurazioni: tra gli italiani cresce bisogno protezione. Si tutelano famiglia, salute e risparmi
Tra gli italiani cresce il bisogno d protezione, con la tutela della salute e della sfera famigliare che restano, oggi così come in futuro, i primi beni da assicurare. È quanto emerge dalla ricerca BVA-Doxa 2 condotta per la II edizione dell’Osservatorio “Change Lab, Italia 2030” realizzato da Groupama Assicurazioni, che ha l’obiettivo di indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di vita degli italiani. Quest’anno la ricerca ha focalizzato l’analisi sull’impatto che la crisi pandemica, congiuntamente al recente conflitto scoppiato in Ucraina, ha avuto sulle aspettative di vita dei nostri connazionali, con inevitabili conseguenze sulla propensione al rischio, al risparmio e agli investimenti. Tra le coperture assicurative a cui gli italiani ambiscono, la salute rimane prioritaria per 4 italiani su 10 (40%), percentuale che sale al 64% per i single con figli grandi. Seguono le polizze sulla vita (28%), la previdenza integrativa (26%), le soluzioni di investimento (14%), che attraggono soprattutto i più giovani (21%).
Dalla ricerca emerge, nel dettaglio, la famiglia e i figli sono oggi in cima alla classifica dei beni più cari da proteggere per quasi la metà della popolazione italiana (47%); segue la salute (41%) ma anche il patrimonio e i risparmi (30%). Per 4 italiani su 10 (39%) diventa prioritario garantire una serenità economica ai propri familiari, facendo fruttare i capitali messi da parte, percentuale che sale al 54% nelle famiglie con figli piccoli. Lo studio rivela inoltre che più di 1/3 degli intervistati (34%) avrebbe voluto investire i propri risparmi, ma lo ha fatto realmente durante la pandemia solo il 20%. Da segnalare che il 14% degli italiani non è ancora riuscito a concretizzare questo desiderio (percentuale che sale al 27% nel caso dei giovani) mentre il 35% degli intervistati non ha avuto la possibilità di investimenti economici. Far crescere i capitali risparmiati (per il 46%) e assicurare un futuro economicamente più tranquillo a sé stessi e ai propri cari (31%), ma anche non tenere “fermi” troppi soldi sul conto corrente (50%) sono i motivi principali alla base degli investimenti effettuati.