Wall Street alle prese con incubo Fed ultra-hawkish, S&P 500 in bear market
Fitte vendite a Wall Street con lo S&P 500 che piomba in territorio Orso. L’indice delle 500 maggiori blue chip statunitensi scivola indietro del 3% a 3.781 punti, livelli che sono oltre il 20% sotto i massimi toccati a inizio anno e quindi segnano il potenziale ingresso in ‘bear market’. Peggio fa il Nasdaq composite con -3,7%, mentre il Dow Jones limita i cali a -2,4%. Tra le big di Wall Street spiccano i cali di Tesla (-6,85), Netflix (-6%) e Amazon (-5,44%). Limita i cali a -3% Apple.
Tra gli investitori, dopo il balzo dell’inflazione Usa, cresce il timore di un rialzo di 75 pb dei tassi da parte della Fed per combattere le pressioni inflazionistiche al rialzo. La Fed non aumenta i tassi dello 0,75% dal 1994. Parallelamente crescono i timori di una recessione con un forte rialzo dei rendimenti dei bond sovrani, in particolare la parte corta della curva. Il rendimento del Treasury USA con scadenza a due anni si è spinto fino al 3,25%, sui massimi da dicembre 2007, pareggiando il rendimento del decennale. Una situazione in cui i rendimenti di breve termine superiori quelli di lungo termine, ossia l’inversione della curva dei rendimenti, è storicamente vista come segnale di una potenziale recessione.