S&P 500 in mercato orso? Nasdaq in bear market da parecchio, -33% da record con paura hard landing
Lo S&P 500 riparte oggi dalla condizione di mercato orso (bear market) in cui è ripiombato, in quanto a un valore inferiore di oltre il 20% rispetto al record testato a gennaio. Ieri l’indice benchmark è crollato di quasi – 4% a 3.749,63 punti. Molto male anche gli altri indici azionari Usa: il Dow Jones ha terminato la sessione della vigilia scivolando di 876,05 punti (o del 2,79%), a 30.516,74 punti; il Nasdaq Composite ha fatto peggio, capitolando del 4,68% a 10.809,23 punti. Hanno pesato le indiscrezioni secondo cui la Fed potrebbe considerare l’opzione di alzare i tassi di 75 punti base, in vista dell’annuncio di domani, atteso dopo la riunione di due giorni del braccio di politica monetaria, il Fomc.
Ma si sta avvicinando pericolosamente al mercato orso anche il Dow Jones, sceso ieri a un valore inferiore del 17% rispetto ai precedenti massimi, mentre è da tempo che il Nasdaq Composite è in bear market, oscillando a un valore inferiore di oltre -33% dal record toccato nel novembre del 2021. Il listino hi-tech si conferma vittima illustre a Wall Street delle paure che assediano i mercati da mesi: quella dell’inflazione e, a essa strettamente connessa, quella di una Fed pronta a diventare sempre più aggressiva con le sue strette monetarie, al punto da provocare un hard landing, ovvero una recessione.