Mercati europei cauti: i temi caldi da seguire oggi
I mercati europei si stanno muovendo verso un avvio di contrattazioni all’insegna della cautela, al termine di una settimana difficile dopo l’inasprimento delle politiche da parte delle principali banche centrali. Nel corso della settimana è entrata nuovamente in azione la Federal Reserve che mercoledì ha alzato i tassi di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994, prima che la Banca nazionale svizzera sorprendesse i mercati con il suo primo aumento dal 2007 e la Banca d’Inghilterra implementasse il suo quinto aumento consecutivo dei tassi (al ritmo di 25 punti base). Non si accoda la Bank of Japan che oggi ha confermato la politica monetaria estremamente accomodante che la contraddistingue da anni, mentre le istituzioni più importanti del mondo, nel disperato tentativo di arginare la fiammata dell’inflazione, annunciano e promettono ulteriori rialzi dei tassi.
Intanto da Wall Street c’è qualche segnale di ripresa dopo i forti cali della vigilia, che ha affossato gli indici azionari ai minimi degli ultimi anni, successivo alla decisione della Fed di Jerome Powell. Il Dow Jones ha terminato la sessione di ieri in calo del 2,42%, o di 741,46 points, a 29.927,07, bucando la soglia di 30.000 punti per la prima volta dal gennaio del 2021. Lo S&P 500 è capitolato del 3,25% a 3.666,77. Il Nasdaq Composite ha segnato un tonfo del 4,08% a 10.646,10, capitolando al valore più basso dal settembre del 2020.
Lo S&P 500 e il Nasdaq sono scivolati ulteriormente nella fase di mercato orso, concludendo la sessione della vigilia a valori rispettivamente in flessione del 24% e del 34% rispetto ai loro precedenti record; il Dow Jones è a un passo dal bear market, a un valore inferiore del 19% dal record intraday assoluto testato il 5 gennaio di quest’anno.