Bonus 200 euro in arrivo a luglio: chi lo avrà e come. Unimpresa: serve chiarimento Inps
E’ prevista nel mese di luglio l’erogazione del bonus una tantum di 200 euro previsto dal Decreto Aiuti e tutto è ancora in alto mare con una forte tensione tra i percettori e i datori di lavoro, chiamati a erogare tale bonus, per poi procedere al conguaglio con i contributi. Così denuncia Unimpresa, che chiede un immediato intervento dell’Inps con una circolare per chiarire definitivamente tutti i dubbi e illustri dettagliatamente le istruzioni operative chiedendo tra l’altro che sia esteso dal 30 giugno al 31 dicembre il termine per erogare il bonus da 200 euro.
Bonus 200 euro per lavoratori subordinati
Detto ciò pare opportuno fare il punto e capire come possono ricevere il bonus da 200 euro in primo luogo i lavoratori subordinati. I datori di lavoro, previa acquisizione di una dichiarazione del lavoratore con la quale lo stesso dichiari, ricorrendone le circostanze, “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”, devono erogare il bonus insieme alla retribuzione del mese di luglio, e poi compenseranno il relativo importo in Uniemens. Il bonus spetta a ciascun lavoratore subordinato una sola volta, anche in presenza di più rapporti di lavoro. Possono accedere all’indennità di 200 euro, ricorrendone i presupposti previsti dalla legge, tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore.
Bonus 200 euro per pensionati
I pensionati riceveranno il bonus rettamente con il cedolino pensione di luglio 2022. Nel caso sia titolare di più trattamenti, gli istituti di previdenza sono chiamati a stabilire a quale ente spetta il versamento dell’indennità una tantum. Requisito principale per ottenere i 200 euro una tantum è che siano erogati assieme alla pensione nel cedolino pensione di luglio 2022 è quello di avere un reddito personale complessivo non superiore a 35mila euro lordi annui. Inoltre per avere diritto al bonus bisogna essere residenti in Italia e titolari di almeno un trattamento pensionistico obbligatorio con decorrenza entro il 30 giugno 2022.
Cosa succede, però, se si ha un contratto da dipendente e una pensione di reversibilità? Il bonus spetta solo per una prestazione, questo significa che il lavoratore che percepisce anche una pensione riceverà comunque un solo bonus 200 euro e sarà l’Inps a pagarlo.
Nel caso di una persona titolare di due pensioni diverse, per esempio invalidità e reversibilità, sarà l’ente previdenziale a individuare a quale pensione accreditare i 200 euro che spetta per un solo indennizzo.
“Sul bonus 200 euro è una baraonda, si sta assistendo a tutto e forse anche di più, una totale improvvisazione, cominciando dall’ennesimo fardello burocratico che sta ricadendo in queste ore sulle spalle delle nostre aziende che saranno chiamate (gratuitamente ed anzi sostenendo costi impiegando risorse umane) a fungere da funzionari statali” come commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi. “Le aziende sono infatti costrette a consegnare autocertificazioni, dovranno avere cura di illustrarle ai propri dipendenti e di raccoglierle nuovamente compilate verificandone la spettanza del beneficio” aggiunge Assi. “C’è da chiedersi cosa accadrà in quelle aziende meno strutturate e di piccole dimensioni, dove non vi è un ufficio del personale dedicato e dove il datore di lavoro, spesso in prima linea nel lavorare, dovrà occuparsi anche di questi aspetti. Non è chiaro, ad esempio cosa accadrà se un lavoratore non dovesse consegnare la dichiarazione entro luglio. Al momento non si capisce per quale motivo è stata prevista una scadenza “secca” e senza appello. Senza parlare degli innumerevoli dubbi irrisolti ad oggi, iniziando da tutti quei lavoratori che essendo stati assunti dopo il primo quadrimestre o quelli il cui rapporto di lavoro è cessato nei primi mesi dell’anno, potrebbero ritrovarsi senza aver goduto dell’esonero dello 0,80% che risulta essere ad oggi una delle condizioni indispensabili per ricevere il bonus. Non è nemmeno chiaro, inoltre, cosa accadrà per quelle persone il cui rapporto di lavoro cesserà il 30 giugno e dunque non avranno la busta paga di luglio. Insomma, datori di lavoro, lavoratori e professionisti sono nel caos più completo”.