De Nora debutta nel segmento Tech Leaders di Euronext ma delude le attese
Ha sfidato il crollo dei mercati e un contesto attuale di forte incertezza l’italiana De Nora che ha debuttato a Piazza Affari archiviando così la prima quotazione dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia iniziata a fine febbraio.
Debutto deludente per De Nora
Al debutto il titolo ha segnato un primo prezzo delle azioni a 13,40 euro, in calo rispetto al prezzo di collocamento di 13,5 euro, per poi scivolare dell’1,7% a 13,27 euro. Il gruppo elettrochimico leader nel settore degli elettrodi, degli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde e negli impianti per il trattamento delle acque ha raccolto 474 milioni di euro (501 milioni di dollari) nell’offerta pubblica iniziale dopo aver fissato il prezzo di vendita delle azioni a 13,50 euro, al limite inferiore della forchetta iniziale. De Nora ha ridimensionato la sua valutazione rispetto all’obiettivo iniziale di 5 miliardi di euro.
L‘inflazione dilagante e l’aumento dei tassi di interesse hanno mandato in tilt i mercati azionari con valutazioni in calo che rendono le IPO difficili da vendere. Le quotazioni sono rallentate drasticamente quest’anno, con un numero crescente di emittenti che hanno ritirato le offerte a causa dei timori di recessione. La scorsa settimana Eni ha ritardato l’IPO di Plenitude mentre De Nora è andata avanti con il suo progetto di quotazione annunciato per la prima volta a febbraio. Quella della società specializzata nell’idrogeno verde, fondata nel 1923, è la prima matricola del nuovo segmento Tech Leaders di Euronext. “Stiamo andando molto bene. Il primo trimestre è stato straordinario, anche il secondo e continueremo così per tutto l’anno”, ha commentato Paolo Dellachà, ad di De Nora, a margine della cerimonia di quotazione a Piazza Affari. “Vogliamo continuare a investire per riuscire a sostenere la crescita anche attraverso acquisizioni. Guardiamo a tutto il mondo senza distinzioni. Abbiamo un approccio strategico e selettivo”, ha aggiunto Dellachà sottolineando che il gruppo “ha molti progetti. In primis quello idrogeno verde. Complessivamente il portafoglio ordini nel primo trimestre è di oltre 600 milioni di euro”. È un bel mix di soci, ha aggiunto poi l’ad, ” Snam è azionista di minoranza maè un partner strategico. Tutti gli investitori sono di lungo termine”.
L’ad ha ribadito poi che “la politica di dividendo. Distribuiremo una cedola anche post quotazione: il 25% dei profitti netti sarà girato ai soci”, ha concluso Dellachà. Nell’ambito dell’offerta, Credit Suisse e Goldman Sachs International agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit in qualità di joint bookrunners. Mediobanca agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini dell’ammissione a quotazione delle azioni. Latham & Watkins agisce in qualità di advisor legale della società, mentre Clifford Chance è l’advisor legale dei joint global coordinators e joint bookrunners. Barabino&Partners agisce in qualità di advisor di comunicazione.
“De Nora prevede di investire parte dei proventi dell’IPO per alcune operazioni di media grandezza ad alto valore strategico”, ha dichiarato Paolo Celesia, responsabile dei mercati dei capitali azionari per il Sud Europa del Credit Suisse Group AG, una delle banche coinvolte nell’operazione. Diversi investitori statunitensi ed europei che si occupano di transizione energetica hanno partecipato oltre ad alcuni fondi sovrani. A seconda della domanda, i sottoscrittori potrebbero scegliere di vendere ulteriori azioni dell’offerta, portando la dimensione totale dell’operazione fino a 545 milioni di euro.
Nell’ambito dell’offerta, Credit Suisse e Goldman Sachs International agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit in qualità di joint bookrunners. Mediobanca agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini dell’ammissione a quotazione delle azioni. Latham & Watkins agisce in qualità di advisor legale della società, mentre Clifford Chance è l’advisor legale dei joint global coordinators e joint bookrunners. Barabino&Partners agisce in qualità di advisor di comunicazione.