Italia: una produzione industriale solo marginalmente in crescita a settembre (ING)
“Il rimbalzo della produzione industriale italiana, che era proseguito a buon ritmo fino a luglio, sta perdendo colpi I dati Istat mostrano che, dopo una contrazione dello 0,3% ad agosto, la produzione industriale destagionalizzata è salita dello 0,1% mensile a settembre, leggermente meglio del consensus. A differenza di quanto avvenuto negli altri grandi paesi dell’eurozona, il livello della produzione a settembre è stato più elevato rispetto al periodo pre-Covid”. Così Paolo Pizzoli, senior economist di ING, commentando i dati sulla produzione industriale diffusi questa mattina dall’Istat.
Guardando avanti, spiega ancora Pizzoli, i dati delle recenti indagini sulla fiducia delle imprese sembrano suggerire una qualche forma di stabilizzazione dei livelli produttivi nel corso dei prossimi mesi. La combinazione di forti ordini interni ed esteri e di scorte in calo sarebbe, in linea di principio, di buon auspicio per una accelerazione della produzione, ma le aziende stanno anche segnalando che la scarsa disponibilità delle materie prime e l’insufficiente capacità produttiva stanno diventando ostacoli sempre più rilevanti per la produzione. “Nonostante la notevole resilienza nella fiducia delle imprese manifatturiere, crediamo che fattori temporanei limiteranno la possibilità di un solido contributo positivo dell’industria alla crescita del PIL nel quarto trimestre 2021 – segnala Pizzoli -. Se a questo si aggiunge un possibile raffreddamento nel comparto i servizi a causa delle preoccupazioni per la recrudescenza del Covid-19, probabilmente ci ritroveremo con una chiara decelerazione della crescita del PIL nel prossimo trimestre”. Al momento ING prevede un’espansione del Pil dello 0,5% su base trimestrale nel nell’ultimo scorcio dell’anno, che porterebbe comunque la crescita media del PIL italiano del 2021 a un confortante 6,2%.