S&P: dimissioni di Johnson coincidono con crescenti sfide per l’economia britannica
Boris Johnson ha annunciato ieri le sue dimissioni da leader del Partito conservatore e la sua intenzione di rimanere primo ministro provvisorio fino a quando non verrà scelto un successore. “Alla luce della considerevole maggioranza parlamentare del partito, le dimissioni di Johnson non attiveranno da sole elezioni anticipate e la nostra aspettativa di base rimane che le elezioni generali non si terranno prima del 2024”, scrive oggi S&P Global Ratings che comunque vede la probabilità di elezioni anticipate aumentata dopo gli ultimi sviluppi.
Non va dimenticato infatti che in passato i primi ministri britannici hanno deciso di andare a elezioni per cercare un nuovo mandato, come nel caso di Theresa May nel 2017 e Boris Johnson nel 2019.
S&P ritiene che il prossimo primo ministro UK dovrà affrontare una serie di sfide legate all’economia britannica. “Sebbene prevediamo che l’economia del Regno Unito cresca del 3,2% nel 2022, ciò riflette quasi interamente gli effetti di base e prevediamo che il Regno Unito subirà una recessione tecnica nella seconda metà di quest’anno”, stima S&P