Russia taglia ancora il gas verso l’Italia, governo pronto al razionamento. Ecco come funzionerà
E’ arrivato il giorno dello stop del gasdotto Nord Stream 1 che da solo ogni anno garantisce 60 dei 200 miliardi di metri cubi del metano russo che vengono pompati verso l’Europa. Niente flussi di gas per dieci giorni per la manutenzione annuale, ma il timore è che i russi non lo riaprano al fine di aumentare le pressioni sull’Europa. Il Ministro dell’economia francese Le Maire, ha affermato perentoriamente che la Russia potrebbe interrompere definitivamente le forniture alla fine di tale periodo.
Una mossa che complicherebbe molto i tentativi dei paesi UE di aumentare lo stoccaggio invernale del gas. In Germania i serbatoi sono pieni al 63,5% rispetto al target del 90% indicato dall’UE.
Secondo il think tank Bruegel, l’Europa rischia di dover mettere in atto un razionamento consistente tagliando i consumi in media del 15%. Per la Germania il taglio è stimato nell’ordine del 20%. La Germania è il paese UE più dipendente dal gas russo e il governo ha invitato i cittadini a razionare l’uso di energia accorciando le docce, usando meno l’auto e spegnendo l’aria condizionata.
Intanto i dati diffusi da ENI confermano che continua il calo delle forniture russe. Per quanto concerne l’Italia, il colosso russo Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno.
Anche l’Italia si prepara al razionamento
L’Italia senza l’apporto del gas russo vedrebbe venir meno il 44% delle sue forniture di gas (29 miliardi di metri cubi nel 2021). Secondo il Messaggero il piano per l’austerity del governo partirebbe da razionamenti ai consumi residenziali: abbassamento delle temperature di 2 gradi, spegnimento dei riscaldamenti di notte, etc, che permetterebbe di risparmiare fino a 6 miliardi di metri cubi, ossia circa il 20% del gas importato dalla Russia. Ulteriori risparmi potrebbero arrivare da interventi amministrativi sugli orari degli uffici pubblici, la chiusura anticipata dei negozi alle 19 e infine i locali potrebbero andare incontro al coprifuoco alle 23.
Se queste misure non dovessero essere sufficienti l’intervento si allargherebbe alle industrie, partendo dagli energivori, che ottengono energia a prezzi ridotti accettando l’opzione di essere interrotti in caso di necessità. “Gli interventi del governo sembrano orientati a ridurre al massimo gli interventi per contenere gli effetti recessivi sull`economia di uno shock dell`offerta di gas russo”, rimarcano stamattina gli esperti di Equita. Le società del settore utilities esposte al settore sono Eni, le local utilities (A2a, Iren ed Hera) attive nella vendita di energia elettrica e nella produzione di energia elettrica con CCGT (A2a e Iren) ed Enel. L`esposizione media dell’ebitda del settore energy sale (gas ed elettricità) è fra 8% e 20% dell’ebitda.