Parità euro-dollaro: le prospettive secondo Schroders
Ieri l’euro è scivolato sotto la parità con il dollaro per la prima volta in vent’anni dopo il dato sull’inflazione Usa, balzata oltre le attese al 9,1% a giugno. Stamattina il cambio valuta unica/biglietto verde si muove in area 1,0020 (-0,40%). Ma quali potrebbero essere le prospettive guardando avanti?
“Il mercato valutario sta già scontando uno scenario di crescita pessimistico per l’Europa, ma se il razionamento del gas diventerà realtà, il trend dell’euro rispetto al dollaro USA si muoverà ulteriormente al ribasso”, segnala Robbie Boukhoufane, fixed income portfolio manager di Schroders, rimarcando che “il percorso dell’Europa per slegarsi dal gas russo non è semplice e non c’è una soluzione rapida. La realtà è che il presidente Putin ha il coltello dalla parte del manico, se si pensa alla capacità dell’Europa di stoccare riserve sufficienti di gas per l’inverno”.
Schroders guarda con attenzione anche alla reazione della Fed ai dati su inflazione e occupazione. La Fed è di fatto la banca centrale mondiale, dato che molti asset sono ancora valutati in dollari. “Dato l’inasprimento della politica monetaria, sia attraverso i tassi d’interesse che attraverso il quantitative tightening, la Fed si trova di fronte a un percorso tortuoso nel tentativo di garantire un soft landing. Riteniamo che avrà difficoltà a raggiungere questo obiettivo”, segnala ancora Robbie Boukhoufane aggiungendo che “con l’indebolimento dei dati economici e il calo dell’inflazione, qualsiasi segnale che indichi che la banca centrale statunitense è vicina al picco di inasprimento alleggerirà in parte la pressione al rialzo sul dollaro. Tuttavia, non siamo ancora a questo punto”.