Standard Ethics: “continua transizione verso sostenibilità delle utility europee”
Con l’aumento del budget della Commissione Europea per il 2023 per il ‘Just Transition Fund’, destinato ad assistere gli sforzi in corso della transizione energetica, le utility e le multiutility europee stanno rafforzando i loro piani industriali per garantire il raggiungimento delle emissioni zero entro il decennio. È quanto emerge da un report di Standard Ethics che gestisce due indici europei settoriali, quello delle “utility” e quello delle “multiutility”. “Ad oggi, l’utility europea con lo Standard Ethics Rating (SER) più alto è la finlandese Fortum, con un corporate SER EE+, mentre la multiutility italiana A2A insieme a Pennon Group, hanno raggiunto lo stesso livello nell’ambito delle multiutility”, ricordano gli esperti che si soffermano poi sulle action positive più recenti. In particolare, segnalano quelle di Snam e Acea: la prima con un Corporate SER che è passato a EE dal precedente EE-, e la seconda con un innalzamento dell’outlook da “stabile” a “positivo”.
Gli ultimi dati di Standard Ethics evidenziano che, a livello globale, il 61% del settore delle utility ha un sustainable grade, con Spagna, Italia e Francia che presentano il maggior numero di utility quotate in Europa.