Bce, Lagarde sforna nuovo scudo anti-spread salva BTP nel bel mezzo della crisi di governo italiana
“Il TPI (noto in Italia come scudo anti-spread, salva BTP) è necessario per sostenere l’effettiva trasmissione della politica monetaria”. E’ quanto ha detto la Bce di Christine Lagarde, nella conferenza stampa successiva all’annuncio della banca centrale, arrivato nel bel mezzo dell’ennesima crisi di governo esplosa in Italia, e culminata oggi, giovedì 21 luglio, nelle dimissioni rassegnate dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Draghi è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo l’intervento alla Camera. Lo strumento anti-frammentazione euro, così come viene chiamato tecnicamente dalla Bce di Lagarde, è stato dunque sfornato.
Nel comunicato stampa della banca centrale si legge che “la BCE ha approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI)”.
Per la precisione, “il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata del Consiglio direttivo sui rischi di inflazione e sul maggiore sostegno fornito dal TPI a un’efficace trasmissione della politica monetaria. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del Consiglio direttivo rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino in linea con il conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo”.
Lagarde ha confermato che ulteriori dettagli sul TPI, dunque sullo scudo anti-spread, saranno disponibili con un comunicato separato che verrà pubblicato sul sito della Bce alle 15.45 ora italiana.
La Bce ha alzato oggi i principali tassi di riferimento di 50 punti base per contrastare le fiammate dell’inflazione, che “continua a rimanere alta”, come ha detto Lagarde nel corso della conferenza stampa seguita all’annuncio.
Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00%, con effetto dal 27 luglio 2022.
I tassi dell’area euro sono stati alzati per la prima volta in 11 anni.
Nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse. Anticipare a oggi l’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta. L’evoluzione futura dei tassi di riferimento definita dal Consiglio direttivo continuerà a essere guidata dai dati e contribuirà al conseguimento dell’obiettivo di inflazione del 2% a medio termine”, si legge nel comunicato.