Non solo Portogallo e Spagna, anche l’Italia sarebbe contraria al diktat Ue su taglio consumi gas
Per arginare la crisi energetica causata dalla guerra mossa in Ucraina dalla Russia, l’Unione europea ha proposto un piano dettagliato per ridurre la domanda di gas del 15% entro la prossima primavera.
Il piano dell’UE interesserebbe tutte le famiglie, i produttori di energia elettrica e l’industria e riflette la crescente preoccupazione che la Russia possa interrompere le esportazioni di gas verso l’Ue come ritorsione per le sanzioni imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina. L’interruzione delle esportazioni minaccerebbe gli sforzi dell’UE di ricostituire le scorte in vista dell’inverno, mettendo potenzialmente a rischio la sicurezza delle forniture in settori chiave e paralizzerebbe l’economia della zona euro almeno fino al prossimo anno. Così la Commissione ha sottolineato che tra gennaio e aprile, l’UE ha ridotto il consumo di gas del 5% in generale, e negli Stati membri in cui c’è stata una riduzione della domanda, non c’è stato alcun impatto sul PIL.
Tuttavia c’è chi dice no. Spagna e Portogallo sono state le prima a sollevare forti dubbi dicendosi fortmenete contrarie. Pronte ad alzare un veto sul piano ci sarebbero anche l’Italia, la Polonia e l’Ungheria come riporta Bloomberg.
Il Portogallo è completamente contrario alla proposta dell’UE, come ha dichiarato il Segretario di Stato per l’Energia Joao Galamba al quotidiano Expresso. Il Paese ha dovuto aumentare il consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica, a causa della scarsa produzione di energia idroelettrica. Il piano dell’UE è “insostenibile” perché lascerebbe il Portogallo senza elettricità, secondo Galamba.
Neanche la Spagna si dice propensa ad approvare la proposta della Commissione come ha dichiarato mercoledì il vice primo ministro Teresa Ribera. “La proposta della Commissione può essere il punto di partenza, perché non è certo il punto di arrivo”, ha detto Ribera.
La dipendenza dei paesi Ue dal GNL
Il Portogallo e la Spagna hanno tradizionalmente fatto meno affidamento sulle forniture di gas russo rispetto ad altri Paesi europei, e la Penisola Iberica ha collegamenti limitati con il resto d’Europa, pur r disponendo di una grande capacità di rigassificazione di gas naturale liquefatto. La compagnia petrolifera portoghese Galp Energia SGPS SA acquista GNL da produttori, tra cui la Nigeria, e la società di servizi EDP-Energias de Portugal SA riceve carichi di GNL da Cheniere Energy Inc. negli Stati Uniti e da Trinidad e Tobago. Anche la Spagna si è affidata maggiormente alle spedizioni di GNL, che nel mese di giugno rappresentavano quasi il 77% delle sue importazioni di gas.