Tod’s vola a Piazza Affari: Della Valle lancia Opa volontaria a 40€ per azione, obiettivo delisting
Un nome illustre del lusso Made in Italy si prepara a fare le valige e dire addio a Piazza Affari. Si tratta della marchigiana Tod’s. La famiglia Della Valle, attraverso DeVa Finance, società interamente detenuta dalla finanziaria DI.VI. (controllata indirettamente da Diego Della Valle), ha, infatti, annunciato di avere promosso un’Opa volontaria finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Tod’s e a ottenere la revoca delle azioni dalla quotazione sulla Borsa di Milano (delisting da Piazza Affari).
Nel dettaglio, DeVa finance ha fatto sapere che offrirà 40 euro ad azione, con un premio del 20,37% circa sul prezzo di chiusura di ieri. L’offerta riguarda 8.453.727 azioni rappresentative del 25,55% del capitale. Per quanto riguarda le condizioni di efficacia, è stato specificato il raggiungimento di una soglia di adesioni per arrivare a una partecipazione superiore al 90%.
Intanto a Piazza Affari il titolo si è allineato al prezzo dell’Opa di Della Valle e poco dopo le 10 segna un rialzo di oltre il 20% a 40,34 euro.
La decisione e le motivazioni ufficiali della scelta
Ma perchè la famiglia Della Valle ha deciso di procedere all’Opa e al delisting? Le motivazioni ufficiali sono contenute nel comunicato stampa arrivato stamattina che recita:
“L’offerente, con il sostegno della Famiglia Della Valle, ha deciso di fare un grande investimento nel gruppo del quale l’emittente è a capo per supportarne lo sviluppo. L’obiettivo è quello di valorizzare i singoli marchi del gruppo (come Tod’s, Roger Vivier, Hogan e Fay), dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa”, si legge in una nota nella quale si spiega che “attraverso tale strategia, l’offerente intende rafforzare il posizionamento dei suddetti marchi nella parte alta del mercato della qualità e del lusso, con un elevato livello di desiderabilità”. In particolare, prosegue la nota, “ritiene che il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo“.
Di conseguenza, l’Offerente è determinato a promuovere e sostenere questo progetto, consapevole della qualità della struttura manageriale del Gruppo e della comprovata competenza ed esperienza dei suoi artigiani.
“Il prezzo offerto, pari al prezzo di Ipo di settembre 2000, corrisponde ad un premio del 26% a 1M/23% a 3M/6% a 6M, e ad un multiplo di 25x-20 volte P/E 2023-24 sulle nostre stime, che però ancora non riflettevano il rallentamento delle vendite atteso nel secondo trimestre e il recente deterioramento dello scenario macro”, sottolineano da Equita ricordando che la decisione del delisting è motivata dalla volontà di investire per il rilancio del gruppo, con un obiettivo di medio/lungo termine non compatibile con la pressione sui risultati di breve termine impressa dal mercato.
L’intesa con Arnault di Lvmh
L’offerta è stata promossa di concerto con Delphine, società di Bernard Arnault di Lvmh, che resterà socio con l’attuale partecipazione pari al 10% del capitale. Un accordo in base al quale Delphine si è impegnata nei confronti di Della Valle, e fino alla conclusione dell’offerta, a non cedere, trasferire o disporre a favore di terzi, e a non portare in adesione all’offerta, le 3.309.900 azioni detenute. “Controllando già, insieme a Lvmh, il 74% del capitale e l`84% dei diritti di voto, l`offerente ha già comunicato di voler procedere a fusione in caso di mancato superamento della soglia del 90%”, segnalano ancora da Equita.