Investitori, inflazione e guerra hanno fatto crollare l’ottimismo ai livelli di inizio pandemia
Inflazione e guerra minano l’ottimismo e la fiducia degli investitori, sceso giù sino ai livelli osservati a inizio pandemia. Il trend, riscontrato tanto a livello globale quanto in Italia, è emerso da un’indagine condotta da UBS.
In particolare, secondo l’ultima ricerca trimestrale sulla fiducia degli investitori condotta da UBS – leader mondiale nella gestione patrimoniale – l’ottimismo degli investitori HNW è sceso ai livelli di inizio pandemia sulla scia delle preoccupazioni legate all’impatto dell’inflazione e della guerra in Ucraina sull’economia e sul mercato.
La ricerca, frutto dell’intervista di 2.800 investitori e 1.100 imprenditori in 14 mercati, ha evidenziato che gli investitori pongono la propria attenzione sui risparmi a fini previdenziali, tanto da evitare in alcuni casi di effettuare acquisti importanti.
Con l’ottimismo in calo, circa tre investitori su quattro hanno il timore di prendere decisioni di investimento sbagliate nell’attuale contesto e preferiscono mantenere posizioni liquide. Allo stesso modo, vedono potenziali opportunità di investimento in caso di ulteriore flessione dei mercati e sono particolarmente interessati ad alcuni temi di investimento sul lungo termine, come sicurezza energetica, mobilità intelligente e automazione/robotica.
“Gli investitori a livello globale sono preoccupati per l’aumento dell’inflazione, per la guerra in Ucraina e per il rischio di recessione”, ha dichiarato Iqbal Khan, Presidente di UBS Europa, Medio Oriente e Africa e Co-Presidente di UBS Global Wealth Management. “In periodi difficili come questo, è importante che gli investitori ricerchino l’aiuto e il punto di vista di un esperto che li assista nel comprendere il contesto e le potenziali opportunità in termini di liquidity, longevity e legacy.”
Al contrario, l’ottimismo degli imprenditori è in crescita dopo aver subito il crollo più importante da due anni a questa parte; la maggior parte degli imprenditori ha in programma di continuare ad assumere e investire nelle proprie attività nei prossimi 12 mesi. Quasi la metà degli imprenditori pensa di aumentare i prezzi nei prossimi sei mesi a fronte dell’incremento dei costi dei materiali e delle preoccupazioni per l’inflazione salariale.
“Il maggiore ottimismo degli imprenditori e la loro attenzione costante alle assunzioni e agli investimenti nelle proprie attività è un segnale incoraggiante nell’attuale contesto di mercato, dato il loro ruolo trainante nell’economia globale – ha dichiarato Tom Naratil, Presidente di UBS Americas e Co-Presidente di UBS Global
Wealth Management Consulenze e soluzioni ponderate per la gestione patrimoniale nell’ambito della pianificazione aziendale, diversificazione del portafoglio e pianificazione dell’uscita saranno elementi fondamentali per gli imprenditori alle prese con il mercato”.