Wall Street: futures giù, sell su Nvidia (-4%) dopo diktat su Cina. Alert tassi Treasuries 2 anni, volano a record dal 2007
Wall Street oggi non azzarda neanche un tentativo di ripresa, dopo la quarta sessione consecutiva negativa della vigilia.
Nell’ultima sessione di agosto, il Dow Jones Industrial Average ha perso 280,44 punti, o quasi lo 0,9%, a 31.510,43 punti. Lo S&P 500 è arretrato dello 0,8% a quota 3.955, mentre il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno lo 0,6% a 11.816,20.
Trend negativo per la borsa Usa anche nell’intero mese. Ad agosto il Dow Jones ha perso il 4,1%, lo S&P 500 e il Nasdaq hanno riportato perdite rispettivamente pari a -4,2% e -4,6%. E i futures oggi, prima seduta di settembre, puntano verso il basso.
Nella giornata di ieri Loretta Master, presidente della Federal Reserve di Cleveland e membro votante del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, preposto alla determinazione dei tassi, ha affossato le speranze che la banca centrale americana, l’anno prossimo, possa tornare a tagliare i tassi, dopo i rialzi aggressivi previsti per quest’anno, già avviati per fermare l’impennata dell’inflazione.
“La mia view al momento è che sarà necessario portare i tassi sui fed funds a un valore al di sopra del 4% entro la fine dell’anno prossimo, per permanere a quel livello”, ha detto Mester, stando agli estratti di un discorso riportati dalla Cnbc.
Questo significa che, secondo Loretta Mester, la Fed di Jerome Powell non taglierà i tassi per tutto l’arco del 2023.
Il sentiment degli investitori era stato già zavorrato dalle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell che, venerdì scorso, nel suo intervento al simposio di Jackson Hole, aveva confermato la determinazione a sfiammare l’inflazione con nuovi rialzi dei tassi.
Al momento i tassi Usa si trovano nel range compreso tra il 2,25% e il 2,50%, dopo la decisione della Fed dello scorso 27 luglio, con cui Powell & Co hanno annunciato una stretta monetaria di 75 punti base per la seconda volta consecutiva, per frenare la corsa dell’inflazione.
Le scommesse sui mercati di una Fed ancora più aggressiva hanno fatto volare nelle ultime sessioni i tassi, in particolare, dei Treasuries Usa a due anni.
Nel corso delle contrattazioni dei mercati asiatici i rendimenti a due anni sono volati al massimo degli ultimi 14 anni, ovvero dal novembre del 2007, balzando fino al 3,52%, ben oltre il 3,22% dei tassi dei Treasuries a 10 anni e il 3,3% dei tassi trentennali.
Alle 14.10 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones cedono 80 punti (-0,29% circa), mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq perdono lo 0,29% e lo 0,60% circa.
Sul Nasdaq pesa la performance di Nvidia, dopo la notizia relativa al colosso produttore di chip. In una documentazione depositata presso la Sec, Nvidia ha reso noto di aver ricevuto ordine dal governo americano, il 26 agosto scorso, di richiedere una nuova licenza per poter esportare nuovi prodotti in Cina, Hong Kong inclusa. Il titolo cede in premercato a Wall Street più del 4%.
Washington vuole infatti evitare che i semiconduttori prodotti dal gigante americano possano venire utilizzati dall’esercito cinese. Nvidia ha comunicato che le restrizioni imposte alle sue esportazioni in Cina colpiranno i CPU A100 e H100, che vengono venduti alle aziende.
La società ha aggiunto di prevedere per questo trimestre una perdita di $400 milioni a causa delle mancate potenziali vendite alla Cina.