Effetto inflazione e Fed: tassi Treasuries a 2 anni schizzano a record in 15 anni, volano al 3,516%
Le scommesse sui mercati di una Fed ancora più aggressiva hanno fatto volare nelle ultime sessioni i tassi, in particolare, dei Treasuries Usa a due anni, che continuano a impennarsi:
oggi i rendimenti dei titoli di stato Usa a due anni hanno testato il nuovo record dal novembre del 2007, in 15 anni, schizzando fino al 3,516%, per poi ridurre la fiammata e viaggiare attorno al 3,5%.
Si conferma ormai in modo più che lampante l’inversione della curva dei rendimenti Usa: anche i tassi dei Treasuries Usa a 10 anni sono balzati, incassando un rialzo di ben 11 punti base, ma a un livello inferiore rispetto a quello dei tassi a due anni, attorno al 3,248%.
Inferiori ai tassi a due anni anche i tassi a 30 anni, che avanzano al 3,365%.
La fiammata dei tassi dei Treasuries si spiega con l’atteggiamento sempre più hawkish della Fed, confermato dalle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell che, venerdì scorso, nel suo intervento al simposio di Jackson Hole, ha ribadito la determinazione a sfiammare l’inflazione con nuovi rialzi dei tassi.
A rincarare la dose è stata ieri Loretta Mester, presidente della Federal Reserve di Cleveland e membro votante del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, preposto alla determinazione dei tassi.
Mester ha affossato le speranze che la banca centrale americana, l’anno prossimo, possa tornare a tagliare i tassi, dopo i rialzi aggressivi previsti per quest’anno, già avviati per fermare l’impennata dell’inflazione.
“La mia view al momento è che sarà necessario portare i tassi sui fed funds a un valore al di sopra del 4% entro la fine dell’anno prossimo, per permanere a quel livello”, ha detto Mester, stando agli estratti di un discorso riportati dalla Cnbc.