Wall Street: futures accelerano al rialzo, Nasdaq +1%. Crolla ancora Bed Bath & Beyond dopo notizia suicidio CFO
Futures Usa accelerano al rialzo, anticipando la voglia di ripresa di Wall Street. La borsa Usa riapre oggi dopo il lungo week end delle celebrazioni della Festa del Lavoro degli Stati Uniti (Labor Day si celebra negli Usa il primo lunedì di settembre).
Alle 12.40 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones balzano di oltre +250 punti (+0,80% circa); i futures sullo S&P 500 avanzano dello 0,86% e i futures sul Nasdaq mettono a segno un rialzo dell’1% circa.
Tra i titoli di mette in evidenza ancora il tonfo di Bed Bath & Beyong, che in premercato crolla del 16%, in rosso per la quinta sessione consecutiva e dopo la notizia shock del suicidio del suo direttore finanziario.
Gustavo Arnal, dirigente di Bed Bath & Beyond, catena americana di negozi per la casa, si è suicidato lanciandosi dal balcone di un appartamento di un grattacielo. A renderlo noto il Dipartimento di polizia di New York.
Bed Bath & Beyond sta cercando di salvarsi ed evitare la bancarotta, con il licenziamento di circa il 20% dei dipendenti, la chiusura di circa 150 negozi e il taglio di diversi marchi di articoli per la casa.
Il gruppo ha comunicato di aver ottenuto un finanziamento di oltre 500 milioni di dollari per sostenere le sue difficili condizioni finanziarie. Arnal è stato citato come imputato in una causa che accusa lui, Ryan Cohen e altri grandi azionisti di aver messo in atto uno schema di ‘pump and dump’ per gonfiare artificialmente il prezzo delle azioni della società. La causa è stata depositata il 23 agosto presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia.
Wall Street riparte oggi dopo la chiusura negativa della sessione di venerdì scorso, seguita alla diffusione del report occupazionale Usa che, inizialmente, era stato accolti con favore dagli investitori.
Nel mese di agosto l’economia degli Stati Uniti ha creato 315.000 nuovi posti di lavoro, meglio del rialzo di 300.000 unità atteso dal consensus degli analisti, con gli economisti di Dow Jones che avevano previsto un aumento lievemente superiore, pari a +318.000 punti. Sostanzialmente, il dato è stato in linea con le stime.
Il rallentamento della crescita delle buste paga è evidente, se si considera che a luglio erano stati creati 526.000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è salito ad agosto al 3,7% dal 3,5% a fronte di un tasso di partecipazione alla forza lavoro salito al 62,4% rispetto al 62,1% precedente e al 63,4% precedente al periodo della pandemia.
La prospettiva di una Fed meno aggressiva sui tassi non ha risparmiato a Wall Street nuovi ribassi.
Il Dow Jones Industrial Average ha azzerato i guadagni di 370 punti incassati all’inizio della sessione, per scendere alla fine della seduta di 337,98 punti, o dell’1,1% circa, a 31.318.44.
Lo S&P 500 ha sofferto un calo dell’1,1% a 3.924,26, al valore di chiusura più basso dalla fine di luglio, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,3% a 11.630,86, riportando la prima scia ribassista di sei sessioni dal 2019.
Tutti i tre principali indici azionari della borsa Usa hanno chiuso la terza settimana consecutiva in rosso. Il Dow Jones e lo S&P 500 ha perso rispettivamente il 3% e il 3,3%, mentre il Nasdaq ha chiuso la settimana con una perdita del 4,2%.
Sul mercato del forex, occhi puntati sull’euro-dollaro, che ieri ha bucato per la prima volta dal 2002, ovvero in 20 anni, la soglia di $0,99, scontando l’annuncio del colosso energetico russo Gazprom che, venerdì scorso, contrariamente alle aspettative dei mercati, ha comunicato la decisione last minute di non riattivare il gasdotto Nord Stream 1. Il gasdotto, che trasporta gas dalla Russia all’Europa, era stato sospeso inizialmente per soli tre giorni, lo scorso 31 agosto. Alle 12.20 circa ora italiana l’euro azzera la maggior parte dei guadagni incassati nelle ultime ore e rimane poco mosso attorno a $0,9928.
I tassi dei Treasuries puntano verso l’alto. Il focus rimane sui tassi dei Treasuries a due anni, più sensibili alle decisioni di politica monetaria della Fed, che la scorsa settimana sono volati fino al 3,55%, al record dal 2007.
Oggi i rendimenti sono in crescita al 3,441%. In rialzo anche i tassi dei Treasuries a 10 anni, che avanzano al 3,227%.