TIM precipita ai nuovi minimi storici, clima teso in cda tra Vivendi e CDP
Prosegue la fase di debolezza su Tim che oggi in avvio di seduta ha toccato un nuovo minimo storico a quota 0,1965 euro ad azione e al momento si trova in calo di oltre l’1% a € 0,20. La negatività delle ultime sedute arriva in scia alle recenti indiscrezioni di stampa in merito alle tensioni nel Consiglio di Amministrazione di Tim tra Vivendi e Cassa Depositi e Prestiti.
In particolare, a fine agosto Vivendi avrebbe inviato una lettera al Cda sollevando dubbi circa un potenziale conflitto di interessi che coinvolge il ruolo di CDP. Quest’ultima, infatti, oltre a possedere il 10% di Tim è anche azionista di maggioranza di Open Fiber e questo doppio ruolo di CDP non piace al board di Vivendi. Alla lettera di Vivendi, il Presidente di Tim Salvatore Rossi avrebbe replicato ricordando le procedure approvate per gestire le situazioni di conflitto. Si riapre quindi l’acceso dibattito sul progetto nazionale della rete unica, l’ambizioso progetto discusso da mesi dal Governo, che prevede una fusione tra Tim e Open Fiber con l’obiettivo di creare una rete unica nazionale ed evitare una duplicazione degli investimenti.
Come se non bastasse abbiamo un ulteriore elemento di preoccupazione che riguarda la valutazione degli asset di Tim. A riguardo Vivendi stima il valore della rete di Tim in un range compreso tra 31 e 34 miliardi di euro, mentre CDP riterrebbe che questo valore non agevolerebbe le trattative sul progetto.
In tutto ciò ricordiamo che CDP avrebbe dovuto presentare la propria offerta su Tim intorno a metà settembre, ma poi il contesto è mutato e ad oggi sembrerebbe che CDP voglia rinviare l’offerta a dopo le elezioni del 25 settembre anche se da questo punto di vista dovrebbe rimanere fissato al 31 ottobre il termine per l’accordo.
Gli analisti di Equita, che mantengono rating Hold su Tim con prezzo obiettivo a 0,39 euro, commentando le indiscrezioni ribadiscono che l’operazione rete unica abbia molto senso per Tim, in quanto consentirebbe di abbattere l’indebitamento del gruppo risolvendo anche un tema di competizione.
Infine, la valutazione di Equita sulla rete di Tim si colloca nel range compreso tra 18 e 20 miliardi di euro, ma credono che “ci possa essere qualche spazio di negoziazione ma non tale da colmare per intero il gap valutativo con quanto lasciato trapelare da Vivendi”.