Grandi Dimissioni: a meno di un anno il 30% dei candidati sarebbe disposto a tornare indietro
Nato negli Stati Uniti durante la pandemia, il fenomeno delle grandi dimissioni è, arrivato anche in Italia già da un anno e mezzo. Nel nostro paese, infatti, nel secondo trimestre del 2021 il boom di dimissioni è stato dell’85%, mentre nel terzo la media è stata del 26,7%. Numeri snocciolati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato che ha condotto un sondaggio – tra circa 1000 candidati – per indagare il livello di soddisfazione delle persone che, negli ultimi sei-dodici mesi, hanno scelto di intraprendere un nuovo percorso professionale.
Ebbene dal sondaggio emerge che il 38% si ritiene molto soddisfatto del cambio, il 30% abbastanza, il 17% poco e il 15% per nulla. La situazione di instabilità generata dall’emergenza sanitaria ha modificato, almeno per il 53% dei rispondenti, bisogni e necessità e ne ha influenzato la scelta.
Quali sono le motivazioni che hanno incentivato il cambiamento? Anche in questo caso il quadro è molto chiaro: il 40% dei profili si è mosso per la possibilità di crescita professionale ed economica, il 23% per la mission e i valori aziendali della nuova realtà e l’11% per l’opportunità di formazione.