Piazza Affari paga la linea dura della Fed sui tassi, oggi rush di Unicredit
Seduta volatile per Piazza Affari all’indomani della Fed. Ieri sera la banca centrale statunitense ha alzato i tassi di interesse dello 0,75% per la terza volta consecutiva portandoli fra il 3% e 3,25%, ossia il livello più alto dalla crisi del 2008. La Fed ha avvertito che la politica monetaria rimarrà restrittiva con altri rialzi dei tassi in arrivo per contrastare l’inflazione. Dal dot plot emerge che i funzionari puntano su nuovi rialzi dei tassi fino a raggiungere il tasso terminale del 4,6% nel 2023. Inoltre, le previsioni di crescita per il prossimo anno sono state riviste al ribasso. Dopo la nuova stretta della Fed, i trader ora scommettono che la Bce porterà il costo del denaro al 3% entro giugno, il doppio rispetto a quanto atteso a inizio mese. Lo scrive Bloomberg, citando i contratti swap legati alle prossime riunioni della banca centrale europea. Ciò porta l’importo implicito dell’inasprimento cumulativo a 225 punti base.
Oggi focus anche sulla Bank of England che come da attese ha alzato i tassi di 50 pb, mentre la Swiss National Bank li ha alzati di ben 75 pb riportando così il costo del denaro in positivo.
Il Ftse Mib, che dopo una partenza fiacca era tornato in positivo soprattutto grazie al rally delle banch, alla fine ha ceduto alle vendite chiudendo a 21.799 punti (-1,07%). Sul parterre di Piazza Affari si segnalano i forti ribassi del 6% circa per Stm e Diasorin. Molto male anche Moncler (-5,9%).
Sul fronte opposto acquisti sulle banche che cavalcano le attese di ulteriori rialzi dei tassi da parte delle principali banche centrali. In pole oggi Unicredit (+5,32% a 11,25 euro) con il suo ceo Andrea Orcel intervenuto su più temi in occasione della 27esima Financials Ceo Conference annuale di Bank of America Merrill Lynch. Il banchiere ha affermato che la guidance 2023 sarà sostanzialmente migliorata con la presentazione dei conti del terzo trimestre. (che avverrà alla fine di ottobre) e ha detto che UniCredit raggiungerà “tutti i target anche in caso di una lieve recessione”, aggiungendo che, se ci dovesse essere “una grave recessione, saremmo pronti ad affrontare ogni shock e ad avere performance migliori della media dei nostri competitor”.