Incidente Nord Stream e nuovo metodo di calcolo Arera: ecco i calcoli su stangata bollette in arrivo da ottobre
Nella giornata di ieri la notizia che le due linee del Nord Stream 1 e 2, il gasdotto che trasporta il metano dalla Russia in Europa, hanno subito danni “senza precedenti” nel tratto di mar Baltico tra Danimarca e Svezia, ha comportato una impennata delle quotazioni del gas in Europa.
Che sia stato sabotaggio da parte di Mosca o una fuga di gas incidentale, resta il fatto che la notizia ha causato un aumento delle quotazioni del gas sui mercati regolamentati. Il risvolto più preoccupante è costituito dalla possibilità che l’evento rappresenti un avviso che altri gasdotti, come quelli che forniscono il gas norvegese, potrebbero essere attaccati. La Norvegia ha infatti riferito di una crescente attività di droni intorno alla propria costa e ha invitato tutti gli operatori e i vettori marittimi a intensificare l’attività di vigilanza.
Considerando che i gasdotti Nord Stream hanno la capacità di portare in Europa fino a 110 miliardi di metri cubi di gas l’anno e che l’autunno si sta già facendo sentire con significative riduzioni della temperatura, non è improbabile che il danneggiamento riduca l’offerta con conseguenze sui prezzi.
Sebbene l’Italia non sia direttamente coinvolta nello stop a Nord Stream e il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato l’89%, ha creato incertezza sul mercato energetico nel breve approvando, contro il caro-energia, la modifica del metodo di calcolo delle bollette gas per gli utenti in maggior tutela, passando ad una quantificazione mensile e spostando la base di calcolo del costo gas dal TTF (Borsa EU ad Amsterdam) al PSV (mercato all’ingrosso italiano), che in questo momento esprime prezzi più bassi ma che solitamente è più volatile. La modifica porta incertezza nel breve soprattutto per gli operatori che hanno contratti di approvvigionamento i cui costi sono legati al TTF. In questo caso potrebbero aprirsi spread negativi relativamente alla differenza tra costo di approvvigionamento e prezzo di vendita fissato da ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).
Facile.it ha stimato che, a partire dal prossimo ottobre, la bolletta del gas mensile per i clienti del mercato tutelato potrebbe aumentare fino al 120%, arrivando a sfiorare, per la famiglia tipo, i 317 euro al mese. Per arrivare al dato, Facile.it ha calcolato la spesa mensile di una famiglia tipo (consumi annui 1.400 smc) applicando i valori del mercato all’ingrosso italiano dello scorso mese (2,47 €/smc); se le condizioni rimarranno su questi livelli anche ad ottobre, ipotizzando che le altre voci di spesa in bolletta restino uguali, il costo per un solo mese di fornitura gas arriverebbe a 317 euro, vale a dire 173 euro in più rispetto ad oggi.
“Per capire l’effettivo aumento del prezzo del gas bisognerà attendere gli inizi di novembre, quando ARERA pubblicherà il dato ufficiale relativo al PSV di ottobre”, spiega Mario Rasimelli, Managing Director Utilities di Facile.it. “In ogni caso, questo aggiornamento tariffario riguarderà solo i circa 7 milioni di clienti che hanno un contratto di fornitura gas nel servizio di tutela; guardare alle offerte presenti sul mercato libero potrebbe, quindi, essere una soluzione per contrastare almeno in parte i rincari previsti per i prossimi mesi”.
Più ottimistiche le stime di Nomisma energia: per ora la stima preliminare è di un rialzo del 70%, ma del 50% inferiore rispetto ai valori che si sarebbero verificati nel caso si fosse fatto l’aggiornamento con le quotazioni di fine agosto.
Secondo Assoutenti, ricevere bollette mensili e non bimestrali consentirà alle famiglie di regolarsi meglio con i risparmi e con i consumi nell’eventualità di aumenti spropositati dei prezzi, nonché di capire con un mese di anticipo quanto costa il gas.
Le stime per gli aumenti delle bollette elettriche invece sono più attendibili, poiché l’ARERA renderà noto l’aggiornamento del prezzo della luce già entro la fine di questo mese. Per le bollette della luce Nomisma ha lanciato un vero e proprio allarme: non solo si rischia di pagare la corrente elettrica il 60% in più nel prossimo trimestre (con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente), ma, se il Governo non interverrà tempestivamente, l’aumento sarà addirittura del 100%.
“Se sarà confermata la previsione di Nomisma, ogni singola famiglia del mercato tutelato si ritroverà a pagare per la luce 190 euro in più solo nell’ultimo trimestre dell’anno, con una spesa complessiva per l’energia elettrica che raggiungerebbe il record di 1.232 euro a nucleo nel 2022, 430 euro in più rispetto al 2021“, commenta Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti. Il rincaro annuo della bolletta della luce sarebbe invece addirittura pari a 677 euro per la famiglia tipo secondo l’Unione Nazionale Consumatori.