Piazza Affari chiude in calo: rush di Ferrari e del duo Banco BPM-Bper
Seduta interlocutoria per Piazza Affari dopo l’avvio sprint del mese di novembre. Il Ftse Mib segna a fine giornata -0,06% a 27.189 punti. Tra le blue chip milanesi spicca il +2% di Recordati, bene anche STM (+1,45% in area 41,73 euro) che si riporta sui massimi pluriennali. Tra le banche si muovono bene sia banco BPM che Bper con oltre +1,8%. Ben comprata Intesa Sanpaolo (+0,68%) che domani diffonderà i conti del terzo trimestre.
Nuovo scatto oggi per Ferrari (+1,19%) che sul finale ha toccato i nuovi massimi storici a 213,3 euro. Ferrari ha chiuso il terzo trimestre 2021 conricavi netti a 1.053 milioni di euro, in crescita del 18,6% (+20,7% a cambi costanti).L’ebitdadel terzo trimestre si è attestato a 371 milioni, in crescita del 12,4% rispetto all’anno precedente e con un margine dell’ebitda del 35,2%. Nel terzo trimestre del 2021 l’EBIT è stato pari a 270 milioni, con un aumento del 21,8% rispetto all’anno precedente e con un margine dell’EBIT del 25,7%. Il consensus indicava ebitda adj a 360,3 mln ed ebit adj a 242,9 mln. La Rossa ha rivisto al rialzo la guidance 2021 e l’ad Vigna ha confermato la presentazione della prima Ferrari elettrica nel 2025.
Male invece Telecom Italia (-1,22% a 0,3064 euro) ai nuovi minimi annui. A tenere banco sono ancora una volta le tensioni emerse dopo i deludenti conti del terzo trimestre e la richiesta dei francesi di Vivendi, azionisti di punta con il 23,7% del capitale, di un cambio di rotta. I consiglieri espressi da Vivendi e alcuni consiglieri indipendenti a valle del CdA di settimana scorsa hanno chiesto la convocazione di un nuovo CdA per l’11 novembre per rivedere le strategie del gruppo. La nuova riunione potrebbe nascere dalla necessità di proseguire nelle valutazioni strategiche, che probabilmente non hanno convinto appieno tutti i membri del CdA o richiedono ulteriori chiarimenti.
Peggio ha fatto ENI (-1,62% a 12,54 euro) complice il calo delle quotazioni del petrolio e l’accoglienza negativa del mercato alla trimestrale della britannica BP. Oggi intanto Intesa Sanpaolo ha rivisto verso il target price su ENI che passa da 11,5 a 14,5 euro. “Ci aspettiamo che il prezzo delle azioni possa essere sostenuto dalle quotazioni del petrolio, che dovrebbe mantenere, a nostro avviso, questo livello di prezzo nel 2022. L’impegno di Eni nel business delle rinnovabili potrebbe essere un altro catalizzatore per il titolo”, rimarcano da Intesa.