Piazza Affari chiude in rialzo (+1,4%), vola Banca Generali (+19,2%) e bene UniCredit (+2,6%)
Piazza Affari prova a risalire la china dopo il tonfo della vigilia che ha spinto il Ftse Mib sui minimi a quasi due anni. L’indice azionario di riferimento della borsa di Milano, che ieri ha chiuso in calo del 2,4% a 20.352 punti, ai minimi dal novembre 2020, segna in chiusura un rialzo dell’1,45% a quota 20.648,85 punti.
Indicazioni deboli oggi dalla Cina. A settembre l’indice Pmi manifatturiero della Cina stilato da China Caixin e Markit è sceso ulteriormente in fase di contrazione, in flessione a 48,1 punti, peggio dei 49,5 punti attesi dal consensus e in peggioramento rispetto ai 49,5 punti precedenti.
La settimana si chiude con la pubblicazione di importanti dati macroeconomici e in particolare l’attenzione è tornata sull’inflazione soprattutto dopo il dato peggiore delle attese in Germania che ha raggiunto il 10,9%, dal precedente 8,8%. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato anche nell’Eurozona del 10% e anche in Italia le cose non si mettono bene con l’Istat che ha registrato una nuova fiammata dell’inflazione che a settembre è salita dell’8,9% su base annua.
Tra le big di Piazza Affari, svetta il +19,1% di Banca Generali che torna al centro delle speculazioni dopo l’indiscrezione lanciata da Bloomberg, secondo cui il Leone di Trieste avrebbe tenuto diversi colloqui per la cessione di Banca Generali.
Si segnalano anche il +2,9% di Intesa, +1% per ENI e il +4,2% di Tim.
Focus oggi su Unicredit (+2,6% a 10,45 euro) che ha siglato un accordo con Allianz relativo alle loro partecipazioni in Croazia. Nel dettaglio UniCredit acquisterà da Allianz SE l’intera partecipazione dell’11,72% in Zaba, una delle principali banche croate, appartenente al gruppo UniCredit, e Allianz Holding EINS GmbH acquisirà la quota di minoranza del 16,84% attualmente detenuta da Zaba nella compagnia assicurativa croata, Allianz Hrvatska.
In rialzo anche STM (+1,4%) con l’outlook di Micron Technology, società americana leader nel segmento delle memorie, che è stato nettamente sotto le attese, ma il ceo vede il bottom del ciclo a febbraio