L’IEA simula quanto l’UE dovrà tagliare consumi per superare l’inverno senza il gas di Mosca
I livelli delle scorte europee superiori risultano superiori media di periodo stanno spingendo al ribasso i prezzi del gas TTF che sono oltre il 50% sotto i picchi toccati a fine agosto.
I prezzi del gas naturale in Europa e i prezzi spot asiatici del GNL sono aumentati a livelli record nel terzo trimestre del 2022. Ciò ha ridotto la domanda di gas e ha incentivato il passaggio ad altri combustibili come carbone e petrolio per la produzione di energia.
Dal nuovo report trimestrale dell’International Energy Agency (IEA) emerge la stima di un forte calo della domanda europea a seguito dei livelli record raggiunti dal prezzo del gas naturale. L’IEA prevede che il consumo globale di gas diminuirà dello 0,8% nel 2022 a livello globale a seguito di una contrazione record del 10% in Europa e della domanda invariata nella regione dell’Asia del Pacifico. Per il 2023 è previsto un consumo globale di gas in risalita solo dello 0,4%, ma l’IEA rimarca come le prospettive sono soggette a un elevato livello di incertezza, in particolare in termini di azioni future della Russia e degli impatti economici dei prezzi dell’energia elevati e sostenuti.
L’Europa ha compensato il forte calo delle forniture di gas russo attraverso le importazioni di GNL, nonché forniture di gasdotti alternativi dalla Norvegia e altrove. L’aumento della domanda di GNL in Europa, in crescita del 65% nei primi otto mesi del 2022 rispetto all’anno precedente, ha allontanato l’offerta dai tradizionali acquirenti nella regione Asia-Pacifico, dove la domanda è diminuita del 7% nello stesso periodo a causa dell’elevato prezzi, clima mite e continui lockdown Covid in Cina.
L’IEA prevede che le importazioni di GNL in Europa aumenteranno di oltre 60 miliardi di metri cubi (bcm) quest’anno, ossia più del doppio della quantità di aggiuntive globali di capacità di esportazione di GNL, mantenendo il commercio internazionale di GNL sotto forte pressione a breve e medio termine. Ciò implica che le importazioni di GNL dall’Asia rimarranno inferiori rispetto allo scorso anno per il resto del 2022.
L’Europa può superare l’inverno senza il gas russo?
L’Unione Europea, direttamente esposta alla minaccia di ulteriori tagli all’offerta, ha adottato una serie di contromisure per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del mercato in vista del prossimo inverno, alzando l’obiettivo degli stoccaggi dall’80% al 90% e dettando un piano di riduzione della domanda di gas del 15%.
Il rischio di stop delle forniture russe rappresenta ancora una forte incognita e l’IEA ha condotto un’analisi di resilienza del mercato del gas dell’UE in caso di arresto completo dell’approvvigionamento russo a partire dal 1° novembre 2022. L’analisi mostra che senza riduzioni della domanda in atto e se l’offerta del gasdotto russo è completamente interrotta, i livelli di stoccaggio di gas UE scenderebbero a meno del 20% a febbraio, supponendo un livello elevato di fornitura di GNL, e vicino al 5%, supponendo una fornitura di GNL bassa. Un livello di stoccaggio così basso aumenterebbe il rischio di interruzioni dell’approvvigionamento in caso di un’ondata di freddo tardiva. “Sarebbe necessaria una riduzione della domanda di gas dell’UE durante il periodo invernale del 9% rispetto al livello medio degli ultimi cinque anni per mantenere i livelli di stoccaggio del gas al di sopra del 25% in caso di minori afflussi di GNL”, spiega il report dell’IEA. Da questa simulazione emerge che durante il periodo invernale sarebbe necessaria una riduzione della domanda del 13% dalla media quinquennale per mantenere livelli di stoccaggio superiori al 33% in caso di bassi afflussi di GNL. Pertanto, le misure di risparmio di gas saranno fondamentali per ridurre al minimo i prelievi di stoccaggio e mantenere le scorte a livelli adeguati fino al termine della stagione di riscaldamento.