Italiani consapevoli dell’instabilità attuale ma fiduciosi per il futuro: il sentiment dei cittadini
Il 99% dell’opinione pubblica degli italiani ha una percezione dell’attuale instabilità; ciononostante il 52% risulta essere fiducioso nel futuro a condizione che ognuno faccia la propria parte, contro un 29% che crede che la situazione sia ormai fuori controllo e un 19% che si mostra disinteressato. A meno di una settimana dalla IX edizione dell’Assirm Marketing Research Forum, la manifestazione organizzata da Assirm – Associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono Ricerche di Mercato, Sondaggi di opinione e Ricerca Sociale – nel corso della conferenza stampa svoltasi in data odierna sono stati annunciati i primi risultati della ricerca “Gli Italiani nei periodi di turbolenza” , volta a monitorare il sentiment della popolazione italiana in questo periodo storico di incertezza e crisi economica.
Lo studio, svolto nel mese di settembre 2022, ha considerato diversi macro-ambiti di interesse socio-culturale tra cui lavoro, ambiente, cultura e istruzione, calo demografico e sistema valoriale. Il 90% degli intervistati che l’ambito lavorativo stia attraversando un periodo di incertezza e ne attribuisce le cause alle speculazioni economiche e alla precarietà del sistema pensionistico, oltre che al debito pubblico incontrollato; tra le conseguenze maggiormente indicate dagli italiani ci sono la crescente situazione di precarietà, la disparità sociale e l’impoverimento diffuso.
Sul tema ambiente, il 78% degli italiani ritiene che la crisi climatica non sia solo una realtà ma è anche causa e conseguenza di conflitti mondiali e del peggioramento delle emergenze ambientali e umanitarie.
Cultura e istruzione, sono motivo di preoccupazione per il 53% dei soggetti coinvolti nell’indagine. Le principali criticità riguardano il sistema scolastico-formativo e una diffusa perdita di fiducia nella scienza e in chi la rappresenta.
Per il 28% della popolazione italiana il calo demografico è un ulteriore elemento di incertezza: tra i motivi della generale diminuzione delle nascite, gli italiani evidenziano da un lato l’incremento delle relazioni virtuali – che mettono in contatto un crescente numero di individui senza, però, un reale contatto fisico; dall’altro la fuga dei cervelli insieme alla crescente evoluzione tecnologica, in grado di sostituire gli esseri umani. L’insieme dei fattori summenzionati determinerebbe una società culturalmente statica e un impoverimento generale, frutto di relazioni umane a intermittenza e sempre più discontinue.
Infine, emergono risultati interessanti sull’opinione del campione di 3959 italiani (soggetti compresi tra i 18 anni e gli over54) a proposito del Sistema valoriale. Infatti, secondo il 32% degli italiani tale sistema sta attraversando un periodo di incertezza le cui cause sembra siano dovute ad una perdita delle capacità critiche e alla mancanza di contatto umano – sempre più spesso sostituito dalla tecnologia a cui si aggiunge l’influenza degli interessi economici delle grandi “Lobby”, che causano disuguaglianza sociale e conseguentemente perdita di potere d’acquisto.
In conclusione, gli italiani dimostrano di avere ben chiaro in mente quali sono gli ambiti che stanno attraversando un periodo di turbolenza, ne identificano bene le cause e le conseguenze e per il 52% nutrono atteggiamenti costruttivi e di fiducia.