Kering: fatturato cresce del 14%. Contributo sotto le attese per il suo brand più forte Gucci
Kering, gruppo francese di beni di lusso, ha alzato il velo sui conti trimestrali da cui emerge un fatturato totale di 5,14 miliardi di euro nel periodo luglio-settembre, con un aumento organico del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo un sondaggio delle stime di FactSet, il fatturato ha superato di poco le aspettative degli analisti, che si aspettavano 4,97 miliardi di euro. Le vendite in Europa occidentale hanno guidato la crescita del gruppo, con un aumento del 74% rispetto al periodo precedente, grazie all’afflusso di turisti statunitensi nel continente durante l’estate. Tuttavia in Nord America, le vendite sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente, ha dichiarato Kering. I ricavi dell’Asia-Pacifico sono aumentati del 7%, ma le restrizioni dovute alla pandemia nella Cina continentale hanno continuato a ostacolare le vendite, in particolare del marchio Gucci, il più importante di Kering.
Contributo inferiore alle attese arriva proprio da Gucci che segna +9% su base annua contro le stime di Equita a +12% e consensus +10%. Il brand Gucci è rimasto indietro sia rispetto ai suoi compagni di scuderia che ai suoi colleghi di altre aziende del lusso. Il marchio ha registrato un aumento delle vendite organiche del 9%, mentre Yves Saint Laurent ha registrato un aumento del 30% e Bottega Veneta del 14%.
Equita ha comunque confermato le stime di top line organica (FY22 +9%, con 4Q -6% YoY e +16% a 3Y, e +4,6% nel FY23), anche se con minore contributo di Gucci, che si traduce in 40/50 bps in meno di margine a livello di gruppo.