Piazza Affari chiude debole, TIM continua a correre
Giovedì in affanno per Piazza Affari. Pesa il tono ancora hawkish mostrato dalla Federal Reserve che ha alzato i tassi di 75 punti base per la quarta volta consecutiva e portandoli ai livelli più alti dal 2008. Il presidente della Fed, Jerome Powell, da un lato ha affermato che l’aumento dei tassi inizierà presto a rallentare, dall’altro ha indicato che il tasso terminale sarà probabilmente più alto di quanto previsto in precedenza. Il mercato adesso prezza tassi che potrebbero superare la soglia del 5% nel corso del 2023. “L’incertezza sui tassi d’interesse resta elevata nel breve termine, dove le variabili chiave restano i dati sul mercato del lavoro USA e inflazione, elementi che dovrebbero iniziare a raffreddarsi tra fine 2022 e primo trimestre 2023”, rimarca Luigi De Bellis, Co-Responsabile Research Team di Equita.
Sempre sul fronte banche centrali oggi la Bank of England ha alzato i tassi di 75 pb, rimarcando però che i tassi futuri non si spingeranno fino ai livelli che il mercato si aspetta complice il fatto che il Regno Unito dovrà fare i conti con una recessione prolungata.
A Milano il Ftse Mib cede in chiusura lo 0,42% a 22.706 punti. Spicca oggi il calo del 3,26% circa per Stellantis che ha riportato ricavi leggermente superiori alle attese confermando la guidance per l’intero anno. Positiva Intesa Sanpaolo (+1,28% a 1,9696 euro) che domani diffonderà i conti del 3° trimestre. Il consensus degli analisti raccolto da Bloomberg stima per Intesa SanPaolo ricavi del terzo trimestre pari a 4,94 miliardi di euro e un utile netto trimestrale a quota 821,1 milioni di euro.
In rialzo anche oggi TIM (+3,22% a 0,2183 euro) che ieri si era giovata di nuove voci di Opa lanciata da un consorzio di player che vedrebbe non solo CDP ma anche Vivendi, KKR e Macquarie. L’operazione avrebbe l’obiettivo di consentire una riorganizzazione delle attività di TIM fuori dalla Borsa, mantenendo comunque l’obiettivo di costituire sotto CDP un operatore di rete unico wholesale only. Le complessità per l’operazione, sostiene Equita Sim, starebbero nella definizione del prezzo così come nel rifinanziamento del debito. La novità rispetto a quanto circolato in precedenza sta nel coinvolgimento di Vivendi nell’offerta.