Pensioni, debutta Quota 103. Ecco come funziona e chi vi può accedere
Quale sarà il futuro delle pensioni nel nostro paese? La riforma previdenziale, per il momento provvisoria, punta direttamente a Quota 103, questa importante novità è stata presentata direttamente dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e da Marina Calderone, Ministro del Lavoro. Saranno, inoltre, prorogate per un altro anno Opzione Donna e Ape Sociale, alle quali saranno apportate alcuni correttivi. Le pensioni minime, invece, saranno rivalutare del 120%.
Quota 103 è, comunque, una soluzione provvisoria, in attesa che il Governo prepari una riforma previdenziale complessiva. I lavoratori avranno la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Quanti rientrano in questa finestra non potranno prendere una pensione superiore a cinque volte la minima, fino alla maturazione dei requisiti, che vanno dai 62 ai 67 anni.
Pensioni, per la riforma ci vuole tempo
Quella che ha proposto il nuovo governo è una nuova Quota 103, che, in un certo senso, potrebbe essere una Quota 41, ma con alcune modifiche. Nel 2023 potranno andare in pensione i lavoratori che hanno maturato i seguenti requisiti:
- 62 anni d’età;
- 41 anni di contributi.
In altre parole è stato prorogato il regime che in vigore fino ad oggi, ma con alcuni correttivi. Si supera, in questo modo, Quota 102, in vigore fino al 31 dicembre 2022, che prevede la pensione con 64 anni d’età e 38 di contributi.
Giorgia Meloni ha spiegato che “chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà prendere una pensione superiore a cinque volte la minima”. In estrema sintesi questo significa che fino a quando non vengono maturati i requisiti per andare in pensione – ossia 62 o 67 anni, il trattamento previdenziale non potrà essere particolarmente alto. La Meloni ha poi aggiunto:
Chiaramente, poi, quando maturano i contributi, la pensione dipenderà da questi, dal sistema in cui si sta, e si torna a prendere la pensione che è stata maturata.
Ma questo non è tutto. In un comunicato stampa del Governo, datato 21 novembre 2022, si legge che è stato previsto un vero e proprio bonus per quanti dovessero decidere di restare al lavoro. Il bonus sarà erogato a quanti sono in possesso dei requisiti per uscire anticipatamente dal lavoro. È previsto un esonero contributo pari al 10%, che permetterebbe un aumento dello stipendio della stessa misura.
Le altre disposizioni previste
Come era stato richiesto da più parti, la Legge di Bilancio conterrà anche la proroga dell’Ape sociale, con alcune modifiche rispetto a quanto è in vigore tutt’oggi. Questo significa, in estrema sintesi, che anche per il 2023 viene confermata la possibilità di andare in pensione anticipatamente per quanti stiano facendo dei lavori usuranti, siano disoccupati, invalidi e caregivers.
Anche Opzione Donna è stata prorogata, anche se conterrà alcune modifiche. Le dirette interessate avranno la possibilità di andare in pensione con 35 anni di contributi, accettando il calcolo contributivo della rendita previdenziale, nei seguenti casi:
- a 58 anni d’età per donne con due o più figli;
- a 59 anni con un figlio;
- a 60 anni negli altri casi.
Giorgia Meloni ha spiegato che questi aggiustamenti servono a rendere la misura più equilibrata.
Sono, inoltre, stati introdotti delle misure a sostegno dei trattamenti minimi. In questo caso gli importi verranno rivalutati del 120%, garantendo così un aumento importante nelle tasche di chi beneficia di un importo minimo, che dovrebbe arrivare a circa 570 euro mensili, compresa anche la rivalutazione del 7,3% già prevista.