Piazza Affari piatta in avvio, oggi chiusura anticipata per Wall Street
Apertura poco mossa per Piazza Affari e le altre borse europee, con il Ftse Mib pressoché invariato (-0,05%) a 24.719 punti. Denaro soprattutto su A2A (+1,4%), Poste Italiane (+0,7%) e Ferrari (+0,6%), mentre perdono terreno Saipem (-1,05%), Diasorin (-0,9%) e Amplifon (-0,8%).
Fuori dal listino principale, Mps (flat) ha reso noto che Fitch Ratings ha migliorato i suoi rating, portando il Long-Term Issuer Default Rating (‘IDR’) a ‘B+’ da ‘B’ e il Viability Rating (VR) a ‘B+’ da ‘B’. L’outlook migliora da ‘evolving’ a ‘stabile’.
Sessione cauta in Asia, condizionata dall’aumento di casi di Covid in Cina che allontana ulteriormente le speranze per una piena riapertura della prima economia della regione. Probabili volumi contenuti quest’oggi anche in Europa, in concomitanza con la giornata a mezzo servizio di Wall Street (ieri ferma per la festività del Thanksgiving), che oggi chiude anticipatamente alle 13 ora di New York. Focus sull’andamento del Black Friday, un test importante per le vendite in vista del periodo natalizio.
Dall’agenda macro si segnala la revisione al rialzo del Pil tedesco nel terzo trimestre (+0,4% congiunturale contro il +0,3% della stima precedente), grazie alla solida spesa per i consumi, mentre l’inflazione di Tokyo (dato core al 3,6%) ha registrato il ritmo di crescita più elevato degli ultimi 40 anni, superando ampiamente il target di inflazione della Bank of Japan, che continua a mantenere una politica monetaria accomodante.
Nonostante il rialzo odierno (Wti +1% a 78,7 dollari), le quotazioni del greggio si avviano a concludere la terza settimana consecutiva in calo, in scia ai timori di recessione e alle discussioni dell’Ue su un price cap al petrolio russo più alto del previsto.
Sullo sfondo, gli operatori continuano a monitorare le indicazioni provenienti dalle banche centrali, dopo le diffusioni delle minute della Fed e della Bce. Ieri Isabel Schnabel, l’economista tedesca tra gli esponenti più hawkish del Consiglio direttivo dell’Eurotower, ha smorzato le speranze per un rallentamento delle strette sui tassi, in quanto “i dati in arrivo suggeriscono che lo spazio per rallentare il ritmo degli aggiustamenti rimane limitato, anche se ci stiamo avvicinando al tasso ‘ neutrale’”.