Debito pubblico e BTP autarchico, Iacovoni: il Tesoro vuole ampliare base investitori retail in BTP
Il Tesoro intende ampliare la base di investitori retail nei BTp. E’ quanto ha detto Davide Iacovoni, responsabile della Direzione Debito Pubblico presso il Dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia. In un intervento alla presentazione del libro ‘La gestione dei rischi finanziari e climatici”, Iacovoni ha risposto a una domanda sul risparmio privato, stando a quanto riportato dall’agenzia Il Sole 24 Ore-Radiocor, affermando che sarà importante “ricomporre la base di investitori con l’uscita dal Quantitative Easing (QE) nei prossimi mesi”.
“La questione del risparmio privato italiano è un tema molto rilevante. Nel tempo la quota di detenzione diretta del privato si é ridotta ma ora entriamo in un contesto diverso. Noi abbiamo cercato, anche con prodotti ad hoc, di attirare un certo interesse, e se si vedono i dati più recenti qualche inversione tendenza si sta manifestando: nonostante il debito sottostante sia salito tanto, vedere che anche la percentuale sale é buon segno. E andrà fatto di più: stiamo lavorando sia come prodotti, che come metodologie di emissione, per poter ulteriormente incrementare la base retail e sarà un aspetto su cui l’interazione con le agenzie di rating sarà importante”.
Le parole di Davide Iacovoni si riferiscono alla questione, molto dibattuta in Italia, relativa alla canalizzazione dei risparmi delle famiglie italiane verso il debito pubblico italiano.
Negli ultimi giorni si è parlato dell’obiettivo del governo Meloni di lanciare un BTP autarchico – come anticipato dal quotidiano La Repubblicano -, ovvero un BTP dedicato ai soli italiani, che possa incentivare i risparmiatori a partecipare in modo più importante all’acquisizione del debito pubblico del made in Italy.
“Un po’ Btp Italia e un po’ Btp futura – ha scritto La Repubblica qualche giorno fa – in più, con i vantaggi fiscali dei Pir, i piani individuali di risparmio che non fanno pagare capital gain e altri balzelli per chi li tiene in portafoglio almeno cinque anni”.
Una spiegazione del perché e della forma che avrebbe il BTP autarchico l’ha data al quotidiano lo stesso Giulio Centemero, promotore dell’idea, che aveva presentato già durante la scorsa legislatura una proposta di legge vicina all’idea che la Lega sta tornando ad accarezzare: quella, per l’appunto, dei buoni del Tesoro speciali.
Tanto che, appena iniziata la nuova legislatura, Centemero ha proposto come primo firmatario la “Disciplina dell’emissione di Buoni del Tesoro poliennali speciali”, assegnata il 10 novembre scorso in sede referente alle Commissione Bilancio della Camera.
“Lo scopo è portare i cittadini a investire – ha detto Centemero a La Repubblica- basti pensare che sui conti correnti il contante è pari a sette volte il Pnrr: se si riuscisse a convogliarne anche la metà sull’economia reale l’effetto sarebbe enorme”.
La Repubblica sottolinea che nessuna decisione sarebbe stata presa in questo senso: viene messo in evidenza anche qui il maxi sconto fiscale di questo ipotetico strumento, che unirebbe alle “caratteristiche dei Buoni pensati per il retail e già esistenti” i “vantaggi fiscali dei Pir, i piani individuali di risparmio (in genere costituiti da fondi comuni, ma non solo): quindi, niente tassazione da redditi di capitale”.
“In più, detrazione dal reddito (quindi dall’Irpef, perché sono strumenti riservati alle persone fisiche) del 30% del capitale investito, fino a un massimo di 30 mila euro”.
Come ha detto lo stesso ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, l’auspicio del governo Meloni è il “coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani”.
Nell’audizione sulle linee programmatiche del Ministero da lui guidato, il ministro Giancarlo Giorgetti ha affrontato chiaramente il tema del debito pubblico italiano:
“Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all’acquisto del debito pubblico del Paese”, ha detto Giorgetti nel discorso tenuto due giorni fa.