Piazza Affari chiude a +1,37% al traino di Wall Street dopo i dati sull’inflazione
Chiusura tonica per le borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib che archivia gli scambi in progresso dell’1,37% a 24.636 punti.
Acquisti soprattutto su Pirelli (+4,1%) e Banco Bpm (+4,3%), quest’ultima dopo che Fondazione Enasarco ha acquistato l’1,97% del capitale sociale tramite ‘reverse accelerated bookbuilding’ a 3,40 euro per azione. In luce anche Interpump (+3,55%) e Stm (+3,5%) mentre chiudono sotto la parità Hera (-0,5%), Snam (-0,3%), Telecom Italia (-0,3%) e Italgas (-0,3%).
A trainare l’Europa nella seconda metà della seduta è stato l’andamento positivo di Wall Street in scia ai dati migliori delle attese sull’inflazione di novembre, anche se gli indici americani hanno poi rallentato il passo, pur rimanendo positivi.
Nei dettaglio, i prezzi al consumo Usa hanno evidenziato una variazione positiva del 7,1% annuo rispetto al +7,7% di ottobre e al +7,3% previsto dagli analisti. Su base mensile, il rialzo è stato pari a +0,1%, meno del +0,3% atteso e in deciso rallentamento rispetto alla crescita di ottobre, pari a +0,4%.
Su base annua, la componente core dell’indice dei prezzi al consumo ha rallentato anch’essa il passo, dal +6,3% di ottobre al +6%. Su base mensile, il trend del CPI core è stato di un aumento dello 0,2%, a un ritmo inferiore rispetto al +0,3% stimato e in deciso calo rispetto al +0,4% precedente.
I dati sembrano indicare che il picco dell’inflazione sia stato superato e potrebbero giustificare un rallentamento del ritmo degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Domani l’istituto annuncerà un ritocco dello 0,5% e potrebbe valutare l’utilizzo di toni più morbidi, per quanto ancora prudenti, rispetto alle future decisioni sul costo del denaro.
Giovedì invece si riunirà la Bce, oltre alla Bank of England, la SNB (Swiss National Bank) e la Norges Bank, banca centrale della Norvegia.
Euro/dollaro in rialzo a 1,06 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scende a 135,2. In recupero il petrolio, con il Wti a 75,6 dollari. Sull’obbligazionario, i rendimenti dei Treasury statunitensi decennali calano di 13 punti base al 3,48%.