Fed e tassi: cosa succederà nel 2023. Come investire: Global X presenta le esposizioni più interessanti
Così Jon Maier, CIO di Global X, commenta l’esito del Fed Day, culminato nell’annuncio di un rialzo dei tassi di
50 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,25% e il 4,5%. La stretta monetaria, di entità inferiore rispetto ai precedenti quattro rialzi consecutivi dei tassi di 75 punti base, ha portato i tassi Usa al record degli ultimi 15 anni.
Dal dot plot e dal comunicato stesso del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – è emerso un volto ancora più hawkish della Fed, contro le aspettative dei mercati, che speravano in tagli dei tassi a partire dal prossimo anno. E invece no.
La Fed, ed è questo che ha messo sotto pressione la borsa Usa facendo capitolare il Dow Jones di oltre 300 punti nei minimi intraday e il Nasdaq di oltre -1%, prevede anche che i tassi di interesse rimarranno elevati per tutto il 2023, con i primi tagli che avverranno soltanto nel 2024.
“La Fed ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, chiudendo l’anno con sette aumenti consecutivi e portando il tasso dei Fed Funds al 4,25-4,5% – riassume il CIO di Global X – Le dichiarazioni da falco hanno spento l’entusiasmo del mercato, frustrando le speranze di un cambio di rotta. I dot plots dicono che la maggior parte dei funzionari della Fed prevede un aumento dei tassi tra il 5% e il 5,5% l’anno prossimo (rispetto al 4,6% di settembre), mentre la mediana prevede un ulteriore aumento dei tassi di 75 punti nel 2023”.
“L’attuale spread tra i rendimenti dei Treasury a 2 e 10 anni rimane in profonda inversione, un segnale recessivo. L’attuale ciclo di rialzi è il più aggressivo dagli anni ’80, e non è ancora finito. Inoltre, non dimentichiamo che la Fed è arrivata tardi all’appuntamento con l’inflazione, anche se questa settimana abbiamo ricevuto buone notizie su questo fronte, segno che alcune delle azioni della banca centrale stanno avendo effetto. Sebbene non ci aspettiamo un cambio di rotta della Fed nel 2023, prevediamo che i tassi aumenteranno a un ritmo più lento”.
“I rialzi saranno necessari per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Il percorso da seguire richiederà un periodo prolungato di crescita inferiore al trend e un mercato del lavoro più equilibrato. Il presidente Powell ha dichiarato che il livello finale dei tassi è più importante del ritmo degli aumenti, in quanto determinerà per quanto tempo la Fed rimarrà restrittiva: ‘manterremo la rotta fino a quando il lavoro non sarà terminato’, ha dichiarato”.
“Ciò – conclude il CIO di Global X – è in linea con le nostre previsioni per l’anno prossimo, che richiamano l’importanza di un approccio bilanciato: orientarsi in senso difensivo visti i rischi di breve termine, concentrandosi sulla qualità, e allo stesso tempo esporsi alle opportunità di crescita tematiche. L’avvicinarsi della fase finale del ciclo di rialzi potrebbe rendere più interessanti esposizioni con maggiore duration, gestite con ingressi graduali”.