Piazza Affari chiude invariata, gas in calo dopo accordo UE su price cap
Chiusura piatta per Piazza Affari, con il Ftse Mib sostanzialmente invariato (-0,02%) a 23.683 punti, in una giornata di modesti rialzi per le borse europee.
Acquisti soprattutto su Saipem (+4,4%), Telecom Italia (+4,3%) in attesa di sviluppi sulla rete entro fine anno e Nexi (+2,3%) dopo il dietrofront del governo in relazione alla norma sul Pos. In calo invece Finecobank (-1,6%), Leonardo (-1,5%) e Banca Generali (-1,4%). Euro/dollaro in area 1,06 mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si amplia ulteriormente a 216 punti base.
Il sentiment resta cauto, dopo le vendite dell’ultima ottava innescate dalle indicazioni restrittive delle banche centrali, su tutte la Fed e la Bce. Nonostante un rallentamento nel ritmo dei rialzi, gli istituti hanno ribadito l’impegno a contrastare l’inflazione con nuove strette monetarie, alimentando i timori di recessione.
In giornata, il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, ha affermato che ci saranno altri aumenti dei tassi di interesse, precisando però di non sapere fino a quando proseguiranno. Nei prossimi giorni si riunirà anche la Boj.
Dal calendario macro, invece, si attendono in settimana i dati su Pil e fiducia dei consumatori statunitensi, dopo il miglioramento dell’indice Ifo tedesco relativo al mese di dicembre emerso oggi.
Intanto, le nazioni europee hanno raggiunto un accordo per limitare i prezzi del gas naturale a 180 euro, ponendo fine a mesi di dispute politiche. Il price cap, che verrà introdotto per prevenire oscillazioni estreme delle quotazioni, entrerà in vigore dal 15 febbraio. Le quotazioni del gas naturale arretrano del 7% a 107,5 euro per megawattora.