Georgieva, FMI a Davos: “Va bene ottimismo ma cauto, bisogna rimanere realisti”
Le prospettive economiche globali non sono così negative come temuto un paio di mesi fa, “ma meno cattive non significano ancora buone“, secondo la direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
“Dobbiamo essere cauti”, ha detto Kristalina Georgieva a un panel di chiusura del World Economic Forum di Davos.
Inoltre, la numero uno del FMI ha sottolineato che l’inflazione headline sta scendendo e che la riapertura della Cina dovrebbe stimolare la crescita globale. Secondo le stime del FMI, l’economia cinese supererà la crescita del PIL globale del 2,7% quest’anno, prevista al 4,4%, dopo essere scesa al di sotto quei livelli per la prima volta in quattro decenni nel 2022.
“Ciò che è cambiato in positivo è la forza dei mercati del lavoro che si traduce nella spesa dei consumatori che a sua volta rafforza l’economia”, ha proseguito Georgieva.
Georgieva a Davos, ecco i rischi principali per l’economia globale
Tuttavia, Georgieva ha anche evidenziato i rischi in corso, tra cui la crescita della Cina con conseguente aumento dei prezzi del petrolio e del gas e la “orribile” guerra in Ucraina che danneggia la fiducia globale, in particolare in Europa.
La sua più grande nota di cautela è che i mercati del lavoro potrebbero perdere la loro attuale rigidità, con i tassi di interesse previsti ancora in salita nel 2023
“Se i tassi dovessero salire ancora, allora possiamo vedere aumentare la disoccupazione. Ed è molto diverso per un consumatore avere una crisi del costo della vita e un lavoro, piuttosto che avere una crisi del costo della vita e nessun lavoro. Quindi dobbiamo pensare a un possibile aumento della disoccupazione in un momento in cui lo spazio fiscale dei governi è molto ristretto e non c’è molto che possano fare per aiutare le persone. Eppure sarebbero costretti a farlo.”
Rivolgendosi al capo della BCE, Christine Lagarde, relatrice dello stesso panel, ha detto: “Hai il potere nelle tue mani. Se la politica fiscale funziona contro agli obiettivi della politica monetaria, allora potrebbe essere necessario inasprire ulteriormente i tassi”.
Georgieva a Davos, “Bisogna essere realisti”
Il suo messaggio agli imprenditori ed alla classe politica era di “stare attenti a non passare dall’altro lato dello specchio ovvero dall’essere troppo pessimisti all’essere troppo ottimisti. Rimanere realisti servirà bene il mondo.” Ha poi invitato i partecipanti a Davos a “mantenere l’economia globale integrata a beneficio di tutti noi”.
“Se guardiamo alle prospettive di crescita a medio termine, il modo in cui gestiamo la sicurezza delle catene di approvvigionamento avrà un’importanza enorme per le nostre prospettive di crescita future”, ha proseguito.
“Se diversifichiamo razionalmente, il costo di questo aggiustamento sarà basso. Lo riduciamo allo 0,2% del PIL. Se siamo come un elefante in un negozio di porcellane e distruggiamo il commercio che è stato il motore di crescita per così tanti decenni, il costo può arrivare fino al 7% del PIL, 7 trilioni di dollari”.
“Quindi gran parte della questione se possiamo essere ottimisti o meno dipende dalle persone in questa sala, il mondo necessità pragmatismo e collaborazione,” ha concluso Georgieva.