Al via riforma pensioni: novità Quota 103 e Ape sociale
Hanno preso il via ufficialmente i lavori per la riforma delle pensioni: lo scorso 19 gennaio 2023, presso il Ministero del Lavoro, si è svolta la prima riunione tecnica.
Fissati quelli che sono a tutti gli effetti gli obiettivi principali: una maggiore attenzione alla spesa previdenziale, ma anche una maggiore flessibilità in uscita dei lavoratori.
La riforma delle pensioni terrà conto, inoltre, della necessità di favorire l’ingresso delle giovani generazioni nel mondo del lavoro.
A questo punto è possibile sottolineare che i lavori per la riforma delle pensioni hanno preso il via a tutti gli effetti.
L’ipotesi è quella di riuscire a rendere operativi i provvedimenti in materia di previdenza già dal prossimo anno, quando scadranno le misure previdenziali provvisorie della Legge di Bilancio 2023.
Al via la riforma delle pensioni
Il Ministero del Lavoro, attraverso un comunicato stampa, ha sottolineato che l’intenzione è quella di migliorare la normativa, che è vigente in questo momento.
Si cercherà di prestare la massima attenzione anche alla flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.
Si ripristinerà, inoltre, il Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, in modo da monitorare costantemente ed in maniera adeguata tutti i fattori che, nel corso dei prossimi anni, potranno influire direttamente sulle politiche previdenziali.
I tavoli tecnici, che porteranno alla riforma delle pensioni, si riuniranno a cadenza settimanale, in modo da arrivare velocemente alla definizione.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto delle misure non strutturali, che come ha provveduto a commentare Marina Calderone, Ministro del Lavoro, “devono essere considerate un accompagnamento in attesa di dare un riordino complessivo della materia”.
Entrando un po’ più nel dettaglio, tra queste misure ci sono una nuova forma di pensione anticipata, nota come Quota 103, che ha sostituito la vecchia Quota 102.
Questa nuova misura permette di andare in pensione al compimento di 62 anni con 41 di contributi.
Tra le altre novità ci sono la proroga per un anno dell’Ape Sociale, che prevede la possibilità di andare in pensione per chi effettua dei lavori usuranti, per i disoccupati, gli invalidi e i caregivers.
È stata prorogata, inoltre, Opzione Donna, per la quale è stata anche ampliata la platea dei potenziali beneficiari.
I prossimi interventi
Come anticipato dal comunicato stampa del Ministero del Lavoro i prossimi interventi terranno obbligatoriamente conto della spesa pensionistica attuale. Ma dovranno tenere anche in considerazione gli scenari demografici del nostro paese.
Particolare attenzione sarà prestata ai cambiamenti dei modelli organizzativi delle imprese e della situazione economica.
L’intenzione è quella di garantire una maggiore flessibilità in uscita, potenziare la previdenza complementare e ripristinare il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale.
Ma soprattutto favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Tra gli obiettivi della riforma delle pensioni vi è anche quello di favorire l’educazione previdenziale mirata a rendere più adeguati gli assegni pensionistici.
La Calderone ha spiegato che “la razionalizzazione dei sistemi di accesso alla pensione che ci proponiamo di realizzare risponde alla volontà di dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle effettive prospettive pensionistiche. Serve un quadro chiaro e stabile di norme affinché i singoli possano scegliere come eventualmente provvedere a integrare gli assegni, con congruo anticipo e in maniera sostenibile”.