Giornata prudente per i listini europei, le banche sostengono Piazza Affari (+0,2%)
Seduta senza una direzione precisa per le borse continentali e per Piazza Affari. Il Ftse Mib termina poco sopra la parità (+0,2%) a 25.884 punti, con acquisti soprattutto sui bancari Intesa Sanpaolo (+2,05%), Unicredit (+1,5%), Bper (+1,4%) e Banco Bpm (+1,3%). In calo invece Finecobank (-1,3%) e i petroliferi, con Saipem (-3,35%), Eni (-1,5%) e Tenaris (-1,3%) dal calo del greggio.
Il Brent viaggia in ribasso dell’1,9% a 86,5 dollari al barile, prima della diffusione dei dati settimanali dell’Api sulle scorte statunitensi. Sul Forex, l’euro/dollaro rimane poco sotto quota 1,09 mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si riduce a 175 punti base, con il rendimento del decennale italiano intorno al 3,9%.
In giornata è intervenuto il membro del consiglio direttivo Bce Fabio Panetta, affermando che la stretta monetaria dell’Eurotower non rappresenta una fonte di rischio per l’Italia. Panetta ha aggiunto che l’approccio della Bce si basa sui dati e verrà rivalutato a marzo.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, oggi sono stati diffusi gli indici Pmi preliminari di gennaio dei principali Paesi. Nell’eurozona, le stime hanno evidenziato una marginale crescita dell’attività economica dopo sei mesi di declino, superando le attese degli analisti, con l’indice composito a 50,2 punti. Negli Usa, invece, l’attività commerciale si è contratta per il settimo mese, sebbene ad un ritmo più moderato.
Intanto Wall Street prosegue poco mossa dopo un momentaneo problema tecnico al Nyse che ha fermato molti titoli per volatilità. Focus soprattutto sulle trimestrali, in attesa dei conti di Microsoft in uscita stasera.
Nel frattempo, tornano in primo piano anche le tensioni geopolitiche. Secondo indiscrezioni, l’amministrazione Biden avrebbe trovato prove di aiuti bellici alla Russia da parte di aziende statali cinesi e starebbe accertando se il governo di Pechino ne fosse a conoscenza.