Inflazione Australia continua a correre: CPI schizza a ritmo record dal 1990. RBA continuerà ad alzare i tassi
Forte rialzo del tasso di inflazione in Australia, schizzato nel quarto trimestre del 2022 al ritmo più forte dal marzo del 1990. E’ quanto emerge dall’indice dei prezzi al consumo CPI diramato dall’Ufficio Nazionale di Statistica, balzato negli ultimi tre mesi dell’anno fiscale 2022 del 7,8% su base annualizzata, al nuovo record degli ultimi 32 anni.
Hanno inciso sulla forte crescita dell’inflazione le impennate dei prezzi dei beni alimentari, dei carburanti e delle costruzioni di nuove abitazioni.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto una crescita inferiore, pari a +7,5%, mentre la banca centrale australiana RBA (Reserve Bank of Australia) aveva puntato su un rialzo ancora più marcato, pari a +8%.
I prezzi dei beni sono saliti nell’ultimo trimestre del 2022 del 9,5%, contro il +9,6% del terzo trimestre dell’anno, mentre i costi dei servizi sono aumentati del 5,5%, ritmo record dal 2008.
La banca centrale dell’Australia dovrebbe a questo punto, secondo gli economisti, alzare i tassi di interesse di altri 25 punti base nella sua prossima riunione del 7 febbraio, portandoli al 3,35%.
Il dato clou dell’inflazione a cui guarda la Reserve Bank of Australia, ovvero l’inflazione annua che esclude le forti variazioni dei prezzi (nota come trimmed mean annual inflation), è salita a tal proposito del 6,9%, al tasso più alto da quando il governo di Sidney ha iniziato a pubblicare il dato, ovvero dal 2003.
Gli economisti prevedono comunque che l’inflazione australiana abbia toccato il picco a dicembre, prevedendo un rialzo dell’indice CPI del 7,5% su base annua.