Comprare casa in contanti: gli errori da non commettere
È possibile acquistare una casa in contanti? No, attenzione, non fraintendete.
Quando parliamo di contanti, non intendiamo le valigione piene di biglietti da cento euro con i quali pagare il venditore.
La nostra prospettiva è diversa: è possibile acquistare una casa senza sottoscrivere un mutuo?
Può capitare di avere a disposizione del denaro liquido. Ovviamente la loro provenienza è lecita: sono i risparmi di una vita. O più semplicemente un’eredità. O, perché no, sono fondi che arrivano da una donazione.
Altre volte può capitare di voler vendere il proprio appartamento e comprarne uno più funzionale ai bisogni della famiglia, che nel frattempo si è allargata o si è ristretta.
Con il ricavato della vendita di un immobile, si compra la nuova casa. Senza necessariamente dover sottoscrivere un nuovo mutuo.
Acquistare casa senza mutuo
Ribadiamo il concetto. Nel momento in cui parliamo di acquistare la casa in contanti, non ci immaginiamo la scena di una persona che si presenta dal notaio, con la valigia piena di denaro sonante.
Nel momento in cui si effettua il pagamento di un immobile è sempre necessario farlo attraverso una banca: con un bonifico, un assegno circolare o qualsiasi altro strumento tracciabile.
Questo tipo di operazione, però, potrebbe attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate:
i riflettori si potrebbero accendere quando la somma spesa è sproporzionata rispetto al reddito dell’acquirente.
Cosa bisogna fare, a questo punto, per non insospettire gli agenti del fisco?
Scopriamolo, insieme, e vediamo, passo dopo passo, cosa è necessario fare.
Per quel che riguarda il preliminare di compravendita, è possibile utilizzare liberamente le banconote, purché si rispettino le norme vigenti sull’uso dei contanti.
Nel 2023 il limite è di 5.000 euro: è possibile, quindi, versare le rate dei preliminari purché non superino questo importo.
Al fine di tutelare tutte le parti in causa, il notaio farà sottoscrivere una dichiarazione contenente una frase come questa:
“nel rispetto della disciplina antiriciclaggio, il notaio fa sottoscrivere alle parti una dichiarazione di provenienza del denaro, specificando se deriva da attività lavorativa, da donazioni o da altro”.
E se a pagare sono i genitori?
Uno dei casi più frequenti che possono accadere è che i soldi per l’acquisto della casa vengano forniti dai genitori.
Il padre e la madre possono pagare direttamente il venditore, effettuando, in questo modo, una donazione indiretta.
In alternativa, possono versare la somma necessaria sul conto corrente del figlio, il quale provvederà ad effettuare il pagamento al venditore.
Sia quando la donazione arriva dai genitori, sia quando arrivi da parenti o amici, è importante utilizzare dei mezzi tracciabili, che diano la possibilità di indicare lo scopo della donazione, mettendo, ad esempio, nella causale del bonifico: donazione per comprare casa.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, da qualunque parte arrivino questi soldi – da una donazione o dalla vendita di un altro immobile – potrà chiedere di mostrare la provenienza del denaro.
È necessario, quindi, produrre e conservare tutti i documenti che dimostrino le transazioni: assegni, ricevute, scritture private ed atti notarili.
Anche quando arrivano da un’eredità: è necessario conservare i documenti che provano l’accettazione dell’eredità, fornendo anche una dichiarazione di successione e del trasferimento di denaro dal conto del defunto a quello dell’erede.