News Finanza Indici e quotazioni Wall Street, futures giù: tonfo Intel pesa sul Nasdaq. Borsa Tokyo ingessata

Wall Street, futures giù: tonfo Intel pesa sul Nasdaq. Borsa Tokyo ingessata

27 Gennaio 2023 07:36

Futures a Wall Street in ribasso, dopo la sessione positiva della borsa Usa alla vigilia, che ha visto l’indice Dow Jones guadagnare più di 205 punti (+0,61%), riportando la quinta sessione consecutiva di rialzi, la più lunga dal mese di ottobre.

Lo S&P 500 è salito dell’1,10%, mentre il Nasdaq, sostenuto dal boom di buy su Tesla post trimestrale (titolo +11% circa), è balzato dell’1,76%.

Dall’inizio della settimana,il Dow Jones e lo S&P 500 hanno incassato rispettivamente rialzi dell’1,7% e del 2,2%, mentre il Nasdaq ha segnato un rally del 3,3%, e si avvia a concludere il mese migliore dallo scorso luglio.

Alle 7.25 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,05%, lo 0,28% e lo 0,61%.

Il Nasdaq sconta oggi i forti sell sul titolo Intel (in calo di quasi il 10% nelle contrattazioni dell’afterhours), dopo che il colosso dei chip ha riportato conti relativi al quarto trimestre del 2022 e un outlook sul primo trimestre del 2023 piuttosto deprimenti.

Intel ha annunciato di aver concluso gli ultimi tre mesi dell’anno scorso con un eps su base adjusted di 10 centesimi, la metà rispetto ai 20 centesimi attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.

Il gigante dei semiconduttori ha riportato nel quarto trimestre del 2022 una perdita netta di 664 milioni di dollari, rispetto agli utili di $4,62 miliardi dello stesso periodo del 2021. Il fatturato si è attestato a $14,04 miliardi, al di sotto dei $14,45 miliardi stimati, segnando una flessione del 32% su base annua.

Ieri pubblicato negli Stati Uniti il dato sul Pil Usa relativo al quarto trimestre del 2022: il Pil americano è salito al tasso annualizzato del 2,9%, oltre il +2,6% atteso dal consensus degli analisti.

L’economia degli States non sembra star rallentando in misura significativa: e questo potrebbe essere un problema per la Fed di Jerome Powell, che non ha lasciato dubbi sulla sua intenzione di frenare in modo importante i fondamentali dell’economia, in modo da poter rallentare anche la corsa dell’inflazione. Si avvicina la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed. La riunione prenderà il via il prossimo martedì 31 gennaio, per concludersi con l’annuncio sui tassi nella giornata di mercoledì 1° febbraio.

I mercati prevedono un ulteriore rialzo dei tassi sui fed funds da parte di Jerome Powell & Co. di 25 o 50 punti base, a conferma della battaglia contro l’inflazione che la banca centrale americana continua a portare avanti.

La cautela per l’esito del meeting della Fed non ha frenato stavolta i buy, che si sono riversati soprattutto sui titoli hi-tech.

In Asia, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso praticamente piatto, con una variazione pari a +0,07%.

Reso noto in Giappone il dato relativo all’inflazione di Tokyo, misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI.

Il CPI è balzato del 4,3% su base annua, confermandosi decisamente superiore al target del 2% della Bank of Japan per l’ottavo mese consecutivo.

Subito dopo la pubblicazione del dato, che ha riacceso le aspettative di un cambio di rotta della banca centrale del Giappone – che continua a portare avanti la sua politica di tassi negativi al -0,1%, insieme al controllo della curva dei rendimenti (YCC) – lo yen si è rafforzato sul dollaro, attorno a quota JPY 129,82. L’indice Kospi della borsa di Seoul avanza dello 0,63%, Hong Kong fa +0,29%, Sidney +0,34%.