Tariffe telefoniche, scattano gli aumenti per i clienti
L’inflazione si fa sentire anche sulle tariffe telefoniche. Alcuni operatori telefonici hanno già provveduto ad incrementare i costi presenti nelle bollette: un trend che, purtroppo, sembra destinato a continuare anche nel corso del 2024. A denunciare gli aumenti delle bollette telefoniche hanno provveduto alcune associazioni di consumatori.
Il problema più grande è che, benché siano stati inviate le opportune comunicazioni ai clienti, con l’indicazione degli aumenti delle tariffe, i clienti non possono rescindere gratuitamente dai contratti sottoscritti.
I rincari dei vari operatori
Ad aver messo mano ai listini, per primi sono state Tim e Wind Tre, che dallo scorso mese di settembre hanno inviato le prime comunicazione con il ritocco delle tariffe e hanno prorogato la possibilità di rescindere i contratti al mese di marzo 2023. Per quanto riguarda Tim, sono state modificate alcune offerte mensili, che coinvolgono direttamente le ricaricabili con aumenti di due euro. A breve dovrebbe arrivare anche l’aumento del canone di alcune offerte che hanno cadenza annuale. In questo caso i costi, come ha comunicato l’ex monopolista, sono stati rivisti “in misura percentuale pari all’indice Ipca rilevato dall’Istat, senza contare eventuali valori negativi dello stesso, e un coefficiente di maggiorazione pari al 3,5%. L’incremento non potrà complessivamente superare il 10%”.
Aumenti in arrivo anche per i clienti WindTre, i quali, nel corso del mese di dicembre 2022, hanno ricevuto una comunicazione che indicava loro aumenti di un euro per l’invio della fattura in formato cartaceo. L’operatore ha ritoccato, a causa delle esigenze di mercato, alcune offerte mobili, i cui costi lieviteranno di due euro al mese, più Iva per i clienti con partita Iva. Più alta, invece, la stangata per la rete fissa, che viene rivista al rialzo di sei euro al mese.
Introdotta una clausola per quanti sottoscrivono nuovi contratti, attraverso la quale si avverte il cliente che deve prendere atto che potrebbero esserci eventuali aumenti da gennaio 2024: i prezzi dal prossimo anno potranno variare del 5%, nel caso in cui ci dovesse essere una variazione positiva dell’indice nazionale dei prezzi al consumo Foi, rilevata direttamente dall’Istat, nel corso del mese di ottobre dell’anno precedente.
Comportamento diverso, invece, quello di Fastweb, che dal 1° novembre 2022 ha comunicato che alcune offerte di rete mobile verranno sostituite, con quelle che sono attualmente disponibili per i nuovi clienti.
I consumatori
La presa di posizione delle associazioni dei consumatori è arrivata immediatamente. Adoc, Federconsumatori, Cittadinanza attiva e Udicon si sono rivolte immediatamente al Governo, sollecitando un intervento a tutela dei consumatori. Il problema messo in evidenza è che, benché le variazioni delle tariffe sono state comunicate per tempo, non viene data la possibilità ai clienti di disdire il contratto senza costi, dato che si è davanti ad una modifica contrattuale unilaterale.
Giovanna Capuzzo, vice presidente di Federconsumatori, ha spiegato che i consumatori hanno il diritto ad evitare ogni costo in più. Anche se, è necessario ricordarlo, l’Italia ha tra i prezzi più bassi dell’Unione europea per i giga messi a disposizione.